A Parma due maestre dell'asilo di Colorno sono state arrestate per aver maltrattato i bambini della scuola d'infanzia. Le vittime venivano costrette dalle maestre a sistematiche violenze che potevano essere sia fisiche che psicologiche e a volte subivano delle punizioni davvero crudeli. Ad esempio ad un bambino, che non aveva obbedito all'ordine di restare fermo, è stato imposto di mangiare col piatto in mano "come un animale". Le due donne, G.G 59 enne e A.P.S 47 enne, sono state accusate di aver maltrattato i piccoli. Entrambe lavoravano da parecchi anni in questo asilo e sono residenti in provincia di Parma.

Da martedì sera sono finite agli arresti domiciliari.

Quando i carabinieri hanno iniziato ad indagare sulle due maestre?

I carabinieri hanno iniziato ad indagare il 31 marzo ed in breve tempo hanno fatto luce su una serie di maltrattamenti nei confronti di bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Le maestre costringevano i piccoli a non muoversi, a mangiare forzatamente nonostante loro non volessero fino ad essere strattonati con le braccia. I bambini erano molto terrorizzati dalle maestre perché venivano rimproverati e aggrediti senza particolari motivi. Chi non rispettava il diktat delle due donne finiva in isolamento e costretto a restare immobile su una sedia per diversi tempo in un'altra aula dell'istituto (in alcuni casi anche per ore).

Le indagini sono iniziate grazie alla denuncia di una mamma che aveva notato che il figlio aveva improvvisamente mutato il suo comportamento. Nella sostanza il piccolo, oltre a trattenere l'urina quando era in classe, aveva paura di rientrare a Scuola al pomeriggio. Grazie alle telecamere, ed a quanto emerso da un mese di intercettazioni, i carabinieri hanno dedotto che le due maestre avevano generato un vero e proprio clima di terrore tra gli alunni.

Cosa è emerso dalle registrazioni raccolte dai Carabinieri?

Dalle registrazioni che sono state raccolte dai carabinieri è emerso che una bambina disabile veniva offesa e definita befana dalle maestre. Inoltre i bambini subivano ripetute punizioni e nei loro confronti veniva utilizzata spesso la parola 'scemo'. Le registrazioni hanno evidenziato come le ore di lezione erano piuttosto dure per le piccole vittime in quanto non ricevevano mai parole di conforto, gratitudine e apprezzamento ma solo disprezzo, violenza psicologica e a volte anche fisica.