Nicolas Rivron, crea un embrione artificiale. Non sono più necessarie una figura fisica maschile e femminile per poter creare la vita. Grazie alle ricerche attuate all’interno dell’Istituto Di Medicina Rigenerativa dell’Università di Maastricht,
Ancora una volta le cellule staminali sono argomento principale degli studi scientifici. Soggetto della ricerca è un embrione di topo creato in laboratorio tramite l’utilizzo di cellule staminali dell’animale. Il progetto scientifico, con a capo il Principal Investigator al Merln Institute for Tecnology-Inspired Regenerative Medicine, ha monitorato l’andamento e lo sviluppo di cellule staminali derivanti da blastocisti di ratto.
Tali cellule sono le matrici originarie della placenta animale.
La scienza agisce.
Tramite l’interazione tra le cellule vi è la genesi della “vita” embrionale simile a quella sviluppasi dall’attività dei blastocisti nell’arco di 72 ore. Avendo una struttura genetica sovrapponibile a quella creatasi tramite l’atto riproduttivo, i blastoidi di laboratorio posseggono i requisiti necessari per poter essere impiantati come le classiche blastocisti.
Il team coinvolto nell’sperimento ha ritenuto possibile l’impianto uterino. Tramite l’induzione forzata ad uno stato di gravidanza di un esemplare femminile di topo. Si è notata così la positiva reazione fisica dell’animale dopo l’impianto della struttura all’interno dell’organismo.
A discapito delle ottime premesse da parte degli scienziati, l’esperimento non si è concluso con al parto dell’embrione avente genesi artificiale. Tale incidente non è stato ritenuto un netto fallimento poiché l’interruzione della gravidanza è avvenuto in modo analogo alla grande percentuale delle interruzione spontanee delle gravidanze umane.
Nonostante l’esito finale non sia stato quello aspettatasi dal team scientifico olandese, l’esperimento ha attirato l’attenzione della nota rivista Nature.
Presente VS Futuro
Idee discordanti si scontrano sulla questione. Gruppi di animalisti non accettano, ancora una volta, l’utilizzo degli ormai famosi topi di laboratorio come cavie mentre, sul fronte opposto, appassionati della ricerca e del progresso scientifico gioiscono per tale passo in avanti indifferentemente dalle modalità utilizzate per giungere a determinate conclusioni.
Non solo l’Olanda si vede palcoscenico di tate divergenza di pensiero ma l’intera popolazione globale.
La scienza, in particolare il ramo che si occupa dell’analisi genetica, negli ultimi anni è stata soggetto di attenzione per un vasto pubblico interessato. Il suo progredire ha fatto si che si rendesse sempre più protagonista delle vite umane e non solo. Questo aspetto, preoccupante da un lato e rincuorante da un altro, è motivo di riflessione; probabilmente in un futuro, non troppo remoto, la sterilità non sarà più un problema.