Ci troviamo in Irlanda, nella contea di Clare, più precisamente nella cittadina di Ennis. Da alcuni mesi, questa, si potrebbe dire essere sotto attacco: un gruppo di capre, infatti, con le proprie scorribande, sta devastando il paese.

Come se non bastasse, queste rovinano i giardini pubblici, gli orti privati, salgono sopra le automobili e prendono a testate le vetrine dei negozi. Agiscono indisturbate, di notte, senza permettere ai singoli cittadini di avvicinarsi. Questi ultimi temono il confronto con le 22 capre che, spaventate ma intrepide, non esitano ad attaccare se incontrano degli esseri umani.

Due di loro, addirittura, sono rimaste folgorate dopo essersi andate a riparare in una sottostazione elettrica, credendo di potervi trovare “rifugio”.

Un primo rimedio, già sperimentato, è stato quello di posizionare numerosi cartelli stradali, segnaletici, lungo le carreggiate che costeggiano e circondano i luoghi degli strani eventi, senza però trarne risultati concreti. Infatti, questi animali si sono moltiplicati e si stanno riproducendo velocemente, in tempi davvero ristretti. Il fenomeno, dunque, sembra essere sfuggito di mano alla cittadinanza irlandese, che non riesce a porre e a trovare una contromisura efficacie.

Il sindaco della città, Tom McNamara, si è espresso a tal riguardo, manifestando il proprio totale dissenso: le capre stanno rendendo inagibile la vita degli abitanti che, anche di giorno, hanno paura di uscire da casa.

Il traffico è andato completamente in tilt e le condizioni, nelle quali ora verte il paese, sono insostenibili.

I possibili rimedi e le strade percorribili

Se, dunque, il primo provvedimento che è stato provato ad attuare non è riuscito a migliorare, per nulla, le condizioni di vita degli abitanti di quei luoghi, ora si stanno cercando altre vie percorribili.

E’ evidente che, ormai, essendo il problema presente da più di due mesi, le alternative rimaste da vagliare siano drastiche e estremamente restrittive ma è anche impensabile che una situazione di questo genere possa protrarsi ulteriormente.

Il consigliere comunale ha deciso di rendersi attivo e di proporne alcuni possibili: gli animali devono assolutamente essere riposti in luoghi protetti e sicuri, per la loro incolumità e per quella degli autoctoni.

L’abbattimento, seppur drastico e restrittivo, sembrerebbe essere la soluzione più veloce. Tuttavia, gli abitanti del luogo si sono opposti categoricamente: non vogliono che le bestie siano uccise, bensì che si trovi loro una collocazione circoscritta. Johnny Flynn ha aggiunto che, ora, è giunto il momento di porre un rimedio efficace poiché questa situazione potrebbe portare ad incidenti stradali, anche mortali.

La richiesta, della maggior parte dei 150mila residenti di Ennis, è quella di poter ridurre la loro possibilità di riprodursi. Le capre, infatti, stanno aumentando il loro numero a dismisura ed, in definitiva, l’unica via percorribile sembra quella della castrazione.

Inoltre, altre sono state le proposte, ancora da prendere in considerazione: alcuni suggeriscono di smistare questi animali nei diversi pascoli della zona, altri invece di portarli in un’oasi naturale per permettere loro di vivere una vita migliore, senza causare ulteriori danni.

Effettivamente la riflessione che ne scaturisce è quella che, bestie di questo tipo, abituate ormai a vivere in cattività, non potranno essere così ben disposte ad accettare di vivere entro limiti ben tracciati e pare che, quindi, il lavoro che spetta ai responsabili, possa essere più complicato del previsto.

Questa è una vicenda che, da un lato, fa scaturire l’ilarità nei lettori e in coloro che ne vengono a conoscenza ma che fa riflettere su come, ancora nel 21esimo secolo, la natura possa mettere in serio allarme il genere umano che, in questo caso, non sa come agire per marginare le scorribande di un branco di capre inferocite.