Si dice che l'amore non abbia prezzo, ma alcuni giovani innamorati asiatici non sembrano essere dalla stessa idea. Di recente in Cina si sta infatti sempre più diffondendo la cosiddetta "tassa di rottura", letteralmente un rimborso spese per coloro che vengono "scaricati" dal partner, al quale spetta di pagare una cifra “morale” adeguata in base alla quantità di tempo, agli sforzi e ai soldi investiti dalla controparte nella relazione a lungo termine.

Risarcimento per danni sentimentali

Pur non essendo legalmente vincolante, la bizzarra scelta di “pagare per i propri errori” (questa volta, in senso letterale) è stata accolta positivamente da molte coppie, soprattutto se appartenenti a quella componente culturale cinese che tende a valutare in modo estremamente pragmatico le relazioni: offerte da un lato per anestetizzare i sensi di colpa successivi alla decisione di separarsi e dall’altro per compensare il turbamento emotivo causato all’ex e tutta quella serie di occasioni lavorative e sentimentali “lasciate scappare” a favore della relazione finita male, queste “tasse di rottura” vengono generalmente pagate dagli uomini, sebbene sempre più spesso accade che molte donne cinesi acconsentano a versare un risarcimento economico all’ex-partner maschile come rimborso per cene, appuntamenti e regali costosi.

Grazie all’eco prodotta da media e social network, la maggior parte delle vicende legate a questo fenomeno sono state accolte e diffuse in modo ironico e scherzoso: basti pensare che, proprio pochi mesi fa, aveva fatto sorridere il caso di un uomo residente nella città orientale di Ningbo, che aveva richiesto alla propria ex il pagamento di una salata “tassa di rottura” per averlo “mollato” a causa della sua recente calvizie; o ancora quello della donna che, nel mese di aprile, aveva inviato al proprio ex amante un inventario di ogni singolo ristorante e hotel che avevano visitato, stilando un’accurata somma di quanto l’uomo avesse speso per lei e dimostrandosi pronta a restituire l’intera cifra.

Come in tutte le cose, ci è però voluto davvero poco a passare dallo scherzo alla tragedia: è il caso di un uomo nella provincia sud-occidentale del Sichuan che – dopo aver scoperto il tradimento della fidanzata ed aver preteso un risarcimento che lei si è sempre rifiutata di concedere – si è vendicato sulla compagna e la sua famiglia gettando loro addosso dell’acido.

L’amore ai tempi del consumismo

In un’epoca attuale così ancorata al materialismo l’ambito emotivo-sentimentale sembrava uno dei pochi ad essere scampato alla monetizzazione, eppure il fenomeno della “tassa di rottura” non solo dimostra tristemente il contrario ma mette in luce quanto elevato sia il valore economico attribuito ai “danni amorosi” e quanto poco invece sia il valore umano legato al sacrificio del guadagno.

Il caso di cronaca più recente risale infatti a pochi giorni fa, quando nella città di Hangzhou un ragazzo poco più che ventenne si è presentato al comando di polizia locale dopo che una valigetta contenente due milioni di yuan di sua proprietà è stata rinvenuta in un bar. Secondo quanto ricostruito, la spropositata somma di denaro era destinata all’ex fidanzata che però – non ritenendo la cifra adeguatamente consistente – aveva abbandonato la valigetta nel locale. Oltre all’episodio in sé, a sconcertare sia l’opinione pubblica che le stesse forze dell’ordine è stata però la replica del ragazzo agli agenti della polizia: "Perché, due milioni di yuan sono una grande somma?" sarebbe stato infatti il commento del giovane, poco prima di riprendersi i suoi soldi, sufficienti - nella realtà di Hangzhou -per comprarsi una discreta casa.