L'Italia sta vivendo un vero e proprio boom del gioco d'azzardo. Nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2017, il nostro Paese ha visto infatti più che quintuplicare gli introiti del settore giochi che sono passati dai 20 miliardi agli oltre 100 miliardi stimati per il 2017. Una crescita esponenziale favorita sia dalla maggiore offerta di scommesse (sopratutto su internet), che dalla legalizzazione (risalente al 2006) delle stesse su portali di società con sede in Europa e licenza Italiana. A tutto ciò va aggiunta la diffusione ormai capillare sul territorio italiano di macchinette e videolotterie che favoriscono il gioco da parte dei cittadini.

Il gioco d'azzardo genera grandi incassi per lo Stato Italiano

Il gioco d'azzardo consente all'Erario Italiano di incassare circa 10 miliardi, un vero e proprio fiume di denaro che vola nelle casse dello Stato. Praticamente il doppio di quanto incassano dal gioco nazioni come Francia e Regno Unito e, addirittura, il quadruplo rispetto a Spagna e Germania. Questi dati emergono da un'apposita ricerca sul comparto commissionata dall'Ufficio parlamentare di Bilancio. Tale ricerca, eseguita nello specifico dall'Autorità indipendente dei conti pubblici, ha evidenziato come nel 2016 (anno preso in esame) il gettito netto dell'intero settore dei giochi nel nostro Paese sia stato pari a circa 10 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,6 % del Pil e ad oltre il 2% del totale delle entrate tributarie.

Il gettito, calcolato al netto delle vincite, è aumentato significativamente tra il 2006 ed il 2010, passando da 6,7 a 8,8 miliardi di euro, grazie alla grande crescita del settore (superiore al 17% annuo) trainata soprattutto dai giochi di nuova generazione. Gettito che nel 2016 ha raggiunto il picco dei circa 10 miliardi, favorito sia dalla crescita dei giochi che da un aumento delle aliquote di tassazione.

L'Italia guida la classifica Europea degli incassi  

Quella che è l'abitudine diffusa dei nostri concittadini a giocare, unita ad una elevata tassazione, porta il nostro Paese al vertice europeo delle classifiche per incassi. Un fiorente business per lo Stato, almeno in ambito europeo. Se si considera il 2015, la percentuale di spesa dei cittadini per il gioco in rapporto al Pil, colloca l'Italia al primo posto (0,8%) seguito da Regno Unito (0,7%), Spagna (0,5%), Francia (0,4%) e Germania (0,3%). L'analisi specifica del territorio Italiano, invece, vede l'Abruzzo primeggiare con una spesa pro-capite per giochi di 1.767 euro, seguito da Lombardia (1.748 euro) ed Emilia Romagna (1.668 euro).