Non è la prima volta che accade. Più precisamente si tratta già della ventiduesima sparatoria all'interno di un edificio scolastico americano dall'inizio del 2018. Insomma, una situazione che sta diventando sempre più insostenibile e che, fino ad ora, non ha mai visto un vero e proprio intervento deciso per mettere definitivamente fine ad azioni di questo tipo. Gran parte del popolo USA, Infatti, si chiede quante ulteriori persone innocenti dovranno ancora perdere la vita, prima che le istituzioni realizzino qualcosa di concreto.

La vicenda

Questa volta il drammatico evento è avvenuto nel Texas, in una scuola di Santa Fe.

Alle otto locali del mattino, uno studente di soli diciassette anni è riuscito ad entrare facilmente all'interno dell'istituto e, intrufolatosi in una classe in cui si stavano svolgendo attività artistiche, ha iniziato a sparare con un fucile e un revolver. Nonostante molti ragazzi siano riusciti a mettersi in fuga, il bilancio finale è risultato comunque drammatico. Dieci persone, infatti, hanno perso la vita nella sparatoria. Si tratta di nove studenti e un professore, uccisi dal folle gesto compiuto dal giovanissimo assassino. Oltre al diciassettenne è stata fermato anche un altro studente che si sospetta possa essere un complice della strage. Successivamente sono emersi ulteriori "dettagli" agghiaccianti della vicenda.

Vicino alla scuola, infatti, sono stati ritrovati degli esplosivi 'fatti in casa' che, se azionati, avrebbero reso il bilancio finale ancora più drammatico. In pratica i due giovani avevano creato un vero e proprio campo minato attorno all'edificio scolastico.

Il passato inquietante del giovane killer

Subito dopo la tragedia gli inquirenti sono riusciti a risalire a dettagli inquietanti sul passato del killer diciassettenne.

Da uno dei suoi profili social sono stati ritrovati degli scatti particolarmente significativi. Nello specifico in una delle foto il ragazzo indossa una maglietta con una scritta tanto evidente quanto esplicita: "born to kill", ossia "nato per uccidere". Insomma non una frase carica d'amore e di sentimenti positivi. In un'altra immagine, invece, lo studente è ritratto con una lunga giacca ricamata con simboli di stampo nazista.

Nonostante una maglia di cattivissimo gusto o un'ideologia politica (seppur sbagliatissima), non possano assolutamente essere considerati come premonitori di un folle omicida, c'è la sensazione che, un individuo simile, avesse comunque un'indole particolarmente violenta.