Lo stupro è uno degli atti violenti più deprecabili che esistano nel nostro ordinamento giuridico, a subirne le conseguenze sono la maggioranza delle volte donne sole incontrate per strada. Due anni fa a Meta (provincia di Napoli) una turista inglese rimase vittima di un aggressione sessuale di gruppo, ora a distanza di moltissimo tempo la magistratura ha fatto luce su quanto accaduto.

Lo stupro in albergo

Grazie al racconto della vittima e delle tracce rinvenute sul corpo della ragazza gli inquirenti sono arrivati finalmente ai responsabili. Una violenza spietata e senza scrupoli consumata nel 2016 a Meta di Sorrento: gli stupratori erano un gruppo di 10 uomini e ci sono voluti anni per ricostruire l'accaduto.

"Mi sembrava di essere uscita dal corpo e di assistere esternamente a ciò che mi stava accadendo" ha dichiarato la donna, che oltre ad essere stata violentata è stata anche drogata a turno da 10 uomini diversi, la maggior parte di loro molto giovani. L'inglese, una volta ripresa dall'effetto degli stupefacenti che le avevano somministrato, ha contattato il tour operator per tornare immediatamente in patria. Così è stato, ma una volta giunta nel Kent si è diretta a sporgere denuncia ai commissariati della polizia inglese. Ha dunque fornito agli inquirenti inglesi la sua testimonianza insieme anche da alcune foto che aveva scattato, come quella a due baristi. Nella testo della deposizione della donna sono state riportate alcune sue dichiarazioni circa i presenti e al luogo dello stupro: la signora fu condotta nella stanza del personale dell'albergo, già drogata, dove erano presenti circa 10 uomini completamente nudi e molto giovani.

"Uno di loro aveva sul collo tatuato una corona" racconta la donna, grazie proprio a questi dettagli e con la collaborazione della polizia e dei dipendenti della struttura le forze dell'ordine hanno identificato sei persone.

Le tracce di DNA

Cinque persone tra gli stupratori sono già stati condotti in carcere, mentre uno è indagato ma a piede libero.

La maggior parte di loro si era già licenziata o aveva rassegnato le dimissioni, probabilmente come tentativo di sfuggire alle indagini. Ciò che li ha inchiodati però sono state le tracce biologiche trovate sul corpo della donna inglese, tra i capelli e grazie all'esame delle urine. Le analisi del sangue dell'inglese hanno rilevato anche la presenza di Z-drugs e di Benzodiazepine, conosciute come droga per lo stupro.