“La mia proposta è semplice: regoliamo la caccia alle nutrie con il fine della somministrazione, mangiamole nei ristoranti e nelle sagre!”: questa, in estrema sintesi, la proposta di Michel Marchi, sindaco del Comune di Gerre de’ Caprioli in provincia di Cremona. Il numero di questi roditori sembra aver superato il livello d’allerta ma, al tempo stesso, non si riesce a trovare un accordo per ridurre o limitare il loro numero. Da qui nasce la proposta “shock”, forse una semplice provocazione, da parte del giovane sindaco lombardo.

Niente trappole o gabbie, meglio padelle e tegami

Intervistato dal quotidiano La Provincia di Cremona, il sindaco Marchi ha confermato la sua proposta: “In Italia ci sono già regioni e province italiane dove si sta diffondendo l’uso alimentare della nutria” (anche se non sempre in modo regolamentato, ndr), si tratterebbe solo di regolamentarne la somministrazione come già accade per altri tipi di carne. A questo proposito, il sindaco di Gerre ammette che vi possa essere un senso di repulsione all’idea di alimentarsi con questo roditore, ma al tempo stesso ricorda che prodotti come prosciutto, salame, coppa e mortadella sono consumati senza particolari problemi: “Eppure basterebbe visitare una porcilaia, vedere dove e come vivono i maiali e poi fare un confronto con i fiumi dove vivono le nutrie”.

E chiude con la sua esperienza personale: “Ne ho assaggiato la carne, è quasi meglio di quella di coniglio”.

In paese c’è chi approva la proposta

Anche se da un punto di vista meramente statistico il Comune di Gerre de’ Caprioli non può costituire un campione particolarmente attendibile poiché conta poco più di 1.300 abitanti, vanno prese in considerazione le reazioni dei cittadini e non mancano i sostenitori della proposta del sindaco.

Se non sono pochi coloro che bollano come assurda la sua idea, altri invece la approvano ricordando, per esempio, che in Paesi come la Moldova o in Sudamerica la nutria viene regolarmente allevata e usata per l’alimentazione umana. Non manca chi propone ricette, affermando di avere già assaggiato piatti cucinati con la carne di questo roditore: “Si può preparare sia cotta in umido con cipolle, sia al forno”.

Il contenimento delle nutrie è un problema concreto

Al di là delle proposte più o meno goliardiche, il numero eccessivo delle nutrie nei corsi d’acqua italiani è un problema concreto. Rimanendo nel cremonese, nello scorso gennaio l’amministrazione provinciale ha deliberato di prorogare il proprio “Piano di contenimento della nutria” e di disporre l’acquisto di 200 nuove gabbie per la cattura dei roditori, in aggiunta a quelle già utilizzate. Il Piano della provincia di Cremona rientra in quello regionale che si propone di raggiungere la piena eradicazione delle nutrie dalla Lombardia. Il consigliere provinciale cremonese Alberto Sisti ha sottolineato che i danni provocati dalle nutrie sono ingenti: questi animali, infatti, nella loro natura tendono a scavare tane e questa loro attività provoca l’erosione delle sponde dei canali, l’indebolimento della tenuta degli argini, il cedimento del terreno in corrispondenza delle gallerie con conseguente rischio di ribaltamento dei mezzi anche agricoli che transitano in corrispondenza delle gallerie stesse, e infine gravi danni alle sistemazioni idraulico-agrarie.