Era dello scorso ottobre la notizia di una coppia dell’Indiana e del loro complice arrestati con l’accusa di truffa ai danni di amazon, una delle società di commercio elettronico più famose al mondo. Marito e moglie, con l’aiuto di una terza persona, sfruttavano la politica sui resi molto flessibile dell’azienda di Seattle per ottenere il rimborso della merce senza poi restituirla. Un piano ben congegnato che ha portato, però, all’arresto dei tre soggetti coinvolti e alla condanna a sei anni di reclusione.
Un danno da oltre un milione di dollari per Amazon
In circa due anni di truffe, i tre truffatori hanno intascato quasi 1,2 milioni di dollari. Cifra considerevole che non deve però sorprendere visto il meccanismo ben orchestrato dell’imbroglio. I due coniugi, infatti, acquistavano prodotti, per la maggior parte elettronici, per poi dichiararli difettosi chiedendo, appunto, il reso ad Amazon.
A questo punto entrava in gioco una terza figura, un uomo di New York che fungeva da intermediario e rimetteva i prodotti sul mercato guadagnando quindi cifre importanti che poi spartiva con la coppia. Tutto questo è stato facilitato anche dalla creazione di account con nominativi inventati e dalla flessibilità della società statunitense che spesso effettua il rimborso prima di ricevere indietro la merce “difettosa”.
Il giro di affari è stato bruscamente interrotto grazie a un indagine della polizia dello Stato dell'Indiana con la collaborazione del servizio di ispezione dell'U.S. Postal Service.
Un legale: ‘Per colpa vostra Amazon potrebbe aumentare i prezzi e pagherebbero gli altri consumatori onesti’
I due coniugi, Erin e Leah Finan dovranno scontare rispettivamente pari a 71 e 68 mesi di carcere.
Il giudice che ha emesso la condanna ha usato il pugno duro anche con il finto intermediario che se la caverà, però, con una pena pari a due anni di reclusione. Inoltre i tre soggetti dovranno restituire ad Amazon i soldi guadagnati con il traffico illecito della merce, ovvero circa 1,2 milioni di dollari.
Il commento di Josh Minkler, un avvocato che ha seguito il caso, è stato molto diretto ‘casi come questo possono portare un società ad aumentare i prezzi.
Chiunque pensi di truffare uno store online approfittando di offerte e politiche sui resi deve ricordarsi di questa sentenza’.
Amazon sta cambiando la politica sui resi
Dopo questo fatto, la società di Seattle ha iniziato ad adottare delle misure restrittive nelle proprie regole riguardo la restituzione della merce. In particolare, chiunque utilizzi troppo spesso i resi sarà escluso dall’utilizzo di Amazon. Un portavoce della società ha precisato: ‘Tutti devono poter utilizzare i nostri servizi ma ci sono persone che abusano della cordialità nella politica sui resi, facendosi sostituire merce che non è difettosa con altra nuova. In questi casi, per non danneggiare chi si comporta correttamente, dobbiamo adottare misure rigide come rimuovere gli account dai nostri servizi’.
Insomma si tratta sicuramente di un cambio di rotta importante per Amazon che, come molte altre aziende, inizia a tutelare da un lato i propri interessi ma dall’altro quello dei clienti che si comportano correttamente. La speranza è che casi come quello di questo trio dell’Indiana non si ripetano e non abbiano ripercussioni sui prezzi per i clienti.