Brutta avventura per un palermitano che, nei giorni scorsi, ha acquistato un cono gelato in un bar gelateria del centro città e vi ha trovato dentro un dito umano mozzato. Dopo un primo momento di disgusto misto a smarrimento, il malcapitato ha subito chiamato i carabinieri per denunciare l'accaduto. I militari, una volta intervenuti, hanno chiarito la dinamica della macabra vicenda interrogando il titolare ed i dipendenti dell'esercizio commerciale.

L'infortunio

Nel corso degli interrogatori portati avanti dagli uomini dell'Arma di Palermo è emerso che il dito mozzato ritrovato dal cliente apparteneva ad un dipendente.

L'addetto, mentre si occupava della preparazione del gelato nel laboratorio di pasticceria annesso al bar gelateria, è stato vittima di un terribile incidente: un macchinario gli ha tranciato, di netto, la falange. Nessuno, però, né i suoi colleghi né il titolare, si è preoccupato di ritrovare il dito mozzato (che era finito nel pozzetto dei gelati).

Lavoro nero

Secondo quanto affermato dal quotidiano Giornale di Sicilia - che ha riportato in esclusiva la notizia - l'addetto infortunato sarebbe stato assunto "in nero". Ecco spiegato il motivo per cui il titolare del bar gelateria non ha provveduto a segnalare l'incidente avvenuto nel suo laboratorio alle autorità competenti. Al momento, non è dato sapere se i locali del bar gelateria siano stati sottoposti a sequestro, ma il titolare dovrà fare i conti con pesanti sanzioni.

Alimenti con sorpresa

Quanto successo in un bar gelateria di Palermo è solo l'ultimo caso, in ordine di tempo, di "alimenti con sorpresa". Lo scorso mese di aprile una coppia del Ponente Ligure ha trovato un topo in una busta dell'insalata acquistata nel vicino supermercato (ma confezionata in una nota azienda della bergamasca).

I coniugi, sconvolti e schifati (anche perché avevano già consumato parte del contenuto), hanno subito portato la busta (con relativo "ospite") all'Ispettorato Igiene dell'Asl di Fiumara e si sono recati dal loro medico di base (che ha provveduto a sottoporli ad adeguata profilassi di antibiotici).

Sempre ad aprile, una casalinga di Terni ha trovato nella busta dell'insalata una vespa ancora viva: la donna, accortasi della presenza dell'insetto, ha subito riportato al punto vendita la busta d'insalata (anche in questo caso, prodotta e confezionata da una nota azienda agroalimentare italiana). Poco fortunato è stato anche un giovane consumatore di Anguillara Veneta che, qualche anno fa, rischiò di soffocare a causa di bullone di circa 2cm finito nella sua scatoletta di tonno.