SELVAZZANO, PADOVA - La vicenda è accaduta lo scorso venerdì, la 47enne si era recata a Scuola per chiedere alla professoressa di concedere un’altra interrogazione al figlio per cercare di raggiungere la sufficienza. Di fronte il rifiuto della 60enne, la mamma ha perso il controllo e ha colpito la donna in faccia, rompendole il naso. Scattata subito la denuncia per lesioni a pubblico ufficiale: secondo la legge, infatti, il docente nell’esercizio delle proprie funzioni è un pubblico ufficiale.

Un anno difficile per il ragazzo

Il ragazzo coinvolto, un campioncino di atletica, si era assentato spesso durante l’anno a causa degli impegni sportivi.

Secondo le parole della madre, quest’anno è stato difficile per il ragazzo. A settembre infatti era stato vittima di un infortunio che lo aveva costretto a sottoporsi a due ore di fisioterapia giornaliere. Per questo motivo i genitori si erano appellati alla legge n.122 che permette agli sportivi di concordare un calendario di verifiche. Dalla prima pagella dell’anno non emergevano problemi. Poco prima della sua partenza per l’estero, il ragazzo riceve una lettera da parte della scuola dove viene mostrata la sua situazione non semplice. La famiglia teme la bocciatura, le materie con l’insufficienza sono più di una. In inglese la media è compromessa da un quattro e mezzo e dall’ultima interrogazione che raggiunge a malapena la sufficienza.

Da qui la richiesta del ragazzo a sottoporsi ad una nuova interrogazione. A seguito del rifiuto, la madre si è recata a scuola per parlare con la docente. La 60enne però rifiuta e la madre decide di aggredire la donna che, a seguito del colpo, cade a terra. La 47enne sembra pentita del gesto ma le sue scuse sono state inutili, ieri, infatti, il collegio docenti ha deciso di bocciare il ragazzo.

La prognosi per l’insegnante è di 20 giorni, ma oltre ad un naso rotto ed alcuni ematomi c’è molto di più, tanta paura e rammarico. La docente infatti ha ammesso che in 30 anni di carriera non si era mai imbattuta in una situazione del genere.

Dati allarmanti

Questo però non è l’unico caso in Italia di violenza o, addirittura, di bullismo nei confronti dei docenti, segno di un evidente degrado.

Secondo l’Associazione Sindacale Professionale durante quest’anno scolastico è terminato con trentatré casi di violenza nei confronti degli insegnanti. Più della metà di queste sono ad opera di genitori. Insomma, un’importante questione da cui partire per il neo ministro dell’istruzione, Marco Bussetti.