Nella giornata di giovedì 5 luglio, l'Ansa ha battuto la notizia relativa alla conferma della sentenza di condanna di primo grado per Veronica Panarello da parte della Corte d'assise d'appello di Catania: la donna dovrà scontare 30 anni di carcere per l'omicidio del figlio Loris. Secondo i giudici, l'imputata avrebbe ucciso il bambino, il 29 novembre 2014, strangolandolo con delle fascette di plastica.

Dopo la lettura della sentenza, la Panarello, visibilmente sconvolta, si è rivolta al suocero Andrea Stival, urlandogli contro: "Sei contento? È tutta colpa tua, ma ti ammazzo con le mie mani quando esco".

Veronica Panarello: la sentenza e le minacce al suocero

Parole forti quelle pronunciate dalla donna al momento della lettura della sentenza che, di fatto, ha confermato la sua condanna anche in secondo grado. Una reazione, la sua, che è stata definita dal marito David Stival: "l'ennesimo show davanti ai giornalisti e alle telecamere". La rabbia di Veronica Panarello va ricercata nelle accuse che da tempo ha mosso verso il suocero Andrea Stival che, secondo lei, sarebbe il vero colpevole dell'omicidio del bimbo. L'uomo avrebbe ucciso il nipote perché avrebbe scoperto una relazione segreta tra la madre e suo nonno. Dunque, per la Panarello, il suocero si sarebbe macchiato dell'assassinio per evitare che il ragazzino potesse parlare.

Tuttavia, il movente di questo presunto omicidio è stato sempre considerato piuttosto debole dagli inquirenti, i quali non hanno mai riconosciuto ufficialmente l'esistenza di una relazione clandestina tra la donna e il suocero. Nel video pubblicato da "Repubblica", si sente distintamente la Panarello mentre minaccia di morte Andrea Stival, prima di essere portata via dalla polizia penitenziaria.

Veronica Panarello definita una "assassina lucida e mendace"

Il pg Maria Aschettino e il pm Marco Rota che hanno rappresentato l'accusa, in quest'occasione hanno preferito evitare di rilasciare ulteriori commenti. Probabilmente, nonostante abbiano chiesto ed ottenuto per Veronica Panarello la conferma della condanna di primo grado, sono ben consapevoli della drammaticità della situazione.

Nei due gradi di giudizio la donna è sempre stata definita una bugiarda, una persona "istrionica", una "assassina lucida e mendace", e il fatto che abbia chiamato in corresponsabilità un uomo innocente, per l'accusa ha rappresentato un fatto gravissimo.

Le ricostruzioni della polizia e della magistratura raccontano una versione diversa rispetto a quella della donna. Loris, di soli 8 anni, sarebbe stato strangolato in casa dalla madre con delle fascette di plastica a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, per poi essere abbandonato in un canale in contrada Mulino Vecchio.

Motivazioni non ancora depositate: l'avvocato Villardita non esclude il ricorso

L'avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, ha commentato la sentenza affermando di attendere, come da prassi, il deposito delle motivazioni.

Ha annunciato che verrà valutata la strada del ricorso in Cassazione, e si è detto stupito del fatto che alla sua assistita non sia stata concessa un'altra perizia psichiatrica o il riconoscimento della semi infermità mentale.

Lapidario il commento del padre di Loris, David Stival: "La riconferma della sua condanna non mi ridarà mio figlio, ma Loris un minimo di giustizia doveva averla".