Kimberly Martines (25 anni) è stata condannata a 30 anni di reclusione, in quanto accusata di aver ucciso la figlioletta di soli 17 mesi, costringendola a farle mangiare sale continuamente. Una morte orribile per una bambina così piccola, dettata dalla follia e dall'ira ingiustificabile da parte della genitrice. Come leggiamo dal magazine online Blitz Quotidiano (il primo ad aver riportato in Italia la notizia della condanna di Kimberly) la piccola Peyton è morta a causa dell'ipernatriemia, patologia conosciuta anche come: 'avvelenamento da sale'.

Il tutto si spiega con il fatto che i piccoli reni della bambina non erano ancora del tutto sviluppati e, di conseguenza, l'eccessiva quantità di sale ingerito si è rivelata letale per la piccina. Il fattaccio è avvenuto nel 2016, un caso eclatante che sconvolse l'intero stato del South Carolina. Come riporta il Daily Mail, sembra che la follia di Kimberly sia scaturita a causa dell'allontanamento dal marito con cui era separata. La Martines nutriva il profondo desiderio di tornare con lui, un desiderio irrealizzato che si è trasformato in una vera e propria frustrazione.

La terribile scoperta delle autorità e la condanna della donna

Come reso noto da Fox Carolina, inizialmente Kimberly Martines aveva detto alle autorità che la piccola Peyton e la sua gemella fossero finite in un sacco contenente sale, dimenticato fuori di casa.

Tuttavia, il figlioletto della donna, di quattro anni, aveva svelato agli investigatori come la madre costringesse la sorellina ad ingerire molteplici quantità di sale che la Martines prendeva da una grossa sacca, trovata dagli inquirenti sotto il cuscino di un divano.

Di seguito, la terribile rivelazione da parte della madre: Kimberly ha ammesso di aver avvelenato la piccolina, in quanto Peyton era la persona cui era a più stretto contatto.

Per la donna è recentemente arrivata la condanna a 30 anni di carcere, di cui l'85% dovrà essere scontato prima di poter essere rilasciata. Intanto, il figlio di 4 anni e la gemella di Peyton sono stati affidati alla tutela del Dipartimento dei servizi sociali.

Le dichiarazioni dei familiari all'epoca dell'omicidio

La morte della piccola Peyton fu un duro colpo per i suoi parenti.

Durante un'intervista a Metro risalente a poco dopo la morte della piccina, i suoi familiari l'avevano ricordata come una bambina gioiosa che non piangeva mai. 'Quando c'era lei, non si poteva fare a meno di sorridere. Era un po' come una diva' avevano dichiarato.