Dopo i pesanti attacchi subiti dai vertici di Autostrade per l'Italia a seguito del crollo del ponte Morandi, da parte di alcuni esponenti di primo piano del governo, oggi a sorpresa l'azienda che fa capo alla famiglia Benetton ha desecretato la concessione che la riguarda, facendo ciò che il ministro Di Maio aveva promesso di fare ma ancora non aveva fatto.
Una risposta alle polemiche
Autostrade per l'Italia ha rotto gli indugi governativi, pubblicando i termini integrali della concessione stipulata tra azienda e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2008, compresi tutti gli allegati e gli atti sucessivi, compreso l'allegato E, cioè il piano finanziario.
Autostrade, sottolinea che non vi è alcun obbligo di pubblicazione e dunque probabilmente le ragioni della difesa dell'immagine aziendale sono risultati più forti del riserbo e della segretezza, con i quali governo ed azienda avevano gestito tale concessione sino alla caduta del ponte. Inoltre va ricordato che molti di questi documenti erano pubblici, ma non quelli cruciali, riguardanti il piano finanziario e le penali in caso d'inadempienza.
La lettera di revoca della concessione
La mossa della famiglia Benetton sembra la risosta diretta alla lettera di avvio dell'iter di revoca della concessione, recapitata qualche giorno fa all'azienda che gestisce le concessioni autostradali, in essa, in buona sostanza, si contesta una grave inadempienza da parte del concessionario, per quanto riguarda gli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dando tempo 15 giorni per una esauriente risposta nel merito e chiedendo di dimostrare eventualmente, che tutti gli accorgimenti necessari erano stati posti in essere per evitare il crollo che poi si è verificato.
Allegato E
Di particolare interesse è il famigerato allegato E, ovvero il segretissimo fino a ieri, piano finanziario, ove riferito all'investimento previsto per la Gronda genovese, pari a 3,2 miliardi di Euro. Se poi leggiamo l'art.3 del testo principale della Convenzione, che riguarda gli obblighi del concessionario, vediamo che "il Concessionario provvede....b) al mantenimento della funzionalità delle infrastrutture attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse", Apparentemente la cosa è chiara e le responsabilità sembrano definite.
Ma se andiamo avanti, scopriamo anche alla lettera Q dell'articolo 1, postilla 3) che gli eventuali lavori di manutenzione vengono affidati tramite Commissioni di gara, nominate dal ministro delle Infrastrutture. E qui entrano in gioco gli interrogativi circa i tempi burocratici relativi a tali nomine. L'impressione è che se contenzioso ci sarà, la matassa sarà lunga da sbrogliare.