Per ora il triste bilancio delle vittime del dramma delle Gole del Raganello, ammonta a dieci persone morte, quattro uomini e sei donne. Durante la notte, infatti, un'altra persona ha perso la vita presso l'ospedale civile 'Santissima Annunziata' di Cosenza a causa di un gravissimo trauma al torace. Ad essere travolti dall’ondata di acqua e fango del torrente in piena sono stati due numerosi gruppi di escursionisti e alcuni turisti che avevano deciso di fare un tuffo nelle acque del Raganello: la salma di una adolescente, infatti, è stata rinvenuta con addosso solamente il costume da bagno, senza l’equipaggiamento occorrente per entrare nelle gole.

Undici sono, invece, le persone ferite. Cinque di queste sono in condizioni gravissime e in pericolo di vita. Tra queste, una bambina di soli otto anni di età, ritrovata in uno stato di ipotermia e immediatamente trasportata in eliambulanza presso l'istituto ospedaliero 'Antonio Cardarelli' di Napoli: le sue condizioni di salute sono estremamente critiche.

Le ricerche

Sono stati, invece, ritrovati, vivi e in discrete condizioni di salute, i 3 giovani ragazzi pugliesi (rispettivamente 21, 22 e 23 anni di età), inizialmente iscritti nell'elenco degli escursionisti dispersi in seguito alla piena del torrente Raganello, nelle gole del Parco Nazionale del Pollino, a Civita, in provincia di Cosenza (Calabria).

I tre ragazzi erano accampati in tenda presso la località 'Valle d'Impisa', area a monte del luogo della tragedia nella quale i cellulari non hanno campo. Anche durante le ore notturne le ricerche sono proseguite incessantemente: a lavoro numerose squadre del corpo nazionale dei vigili del fuoco specializzate nella ricerca di persone disperse, nonché tantissimi volontari della C.R.I.

(Croce Rossa Italiana) e della Protezione Civile Nazionale. I sopralluoghi nella zona interessata dalla tragedia sono continuati anche stamane, per accettare che non vi fossero altre persone disperse.

L'inchiesta

Intanto, sulla vicenza la Procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari (Cosenza) ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro ignoti.

Inondazione, omicidio colposo, omissioni di atti d'ufficio e lesioni colpose sono i capi di accusa ipotizzati dal pubblico ministero. A riferirlo è stato il procuratore generale, Dott. Eugenio Facciolla. Per il momento, sul corpo senza vita delle vittime non è stato disposto l'esame autoptico da parte della magistratura.