Genova piange le sue vittime e da ieri il loro numero non smette di aumentare: sono ancora molti i dispersi tra le macerie del crollo del Ponte Morandi e le speranze di trovare qualcuno ancora in vita non abbandonano famigliari e soccorritori. Ieri il bilancio delle vittime si è ulteriormente aggravato alimentando la polemica contro i responsabili, forse individuati nella società, del gruppo Benetton, di Autostrade per l'Italia, che si difende dicendo che il ponte non fosse in pericolo perché aveva superato tutti i controlli. Ma le immagini girate da amatori raccontano un'altra verità e mostrano le ferite di una struttura che forse da troppi anni reggeva il peso di un traffico quotidiano pesante.

È prevista una giornata di lutto nazionale per commemorare le vittime, mentre la Regione Liguria ha richiesto lo stato di emergenza nazionale.

Il tragico bilancio

Per ora le vittime accertate sono 39, ma c'è chi ne conta più di 40, tra cui ci sono anche 3 bambini e tre persone di nazionalità francese; molte persone risultano ancora disperse per cui i soccorritori sono ancora all'opera per rintracciarle. I feriti sono oltre 16, di cui 12 in condizioni gravi, e ci sono 632 sfollati, privati delle abitazioni distrutte dal crollo o allontanati dalle palazzine nelle immediate vicinanze dei resti del viadotto. Sulla società che controlla il tratto autostradale sono piovute polemiche e denunce mentre il Governo avrebbe avviato un procedimento per revocarle la concessione.

Si parla di multe gigantesche, fino a 150 milioni di euro, e di richiesta di dimissioni dei "capi" della società, come annunciano il ministro delle Infrastrutture Toninelli e i vice premier Di Maio e Salvini. Di Maio avrebbe chiesto di rilevare immediatamente la gestione delle autostrade in modo da affidarla al Governo, dal momento che la società Autostrade per l'Italia non sarebbe stata in grado di gestire e monitorare uno dei problemi più in vista in questo periodo nelle nostre strade.

La difesa di Autostrade

La società si difende affermando che il Ponte Morandi era monitorato trimestralmente e non esistevano dubbi sulla sua tenuta: il viadotto secondo loro sarebbe stato a norma di legge perché ne era stata verificata la resistenza con speciali apparecchiature ad alta tecnologia, fornite da "società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni".

Il viadotto è vecchio, è stato costruito a metà degli anni '60 e non è l'unico gigante in cemento armato in Italia che mostra i segni di cedimento. Il traffico odierno non è più quello di 50 anni fa e purtroppo negli ultimi mesi diverse tragedie fanno riferimento al crollo di ponti e viadotti autostradali, che dovrebbero avere una sorveglianza speciale. La stessa che il ministro delle infrastrutture oggi promette di applicare, mediante fondi che serviranno per installare sensori capaci di prevenire i crolli e per effettuare radiografie di tutte le strutture esistenti. Secondo la Procura di Genova, che ieri ha effettuato un sopralluogo diretto dal procuratore capo Francesco Cozzi, l'errore sarebbe umano e non si tratterebbe di una fatalità. Quindi ha aperto un'inchiesta per disastro colposo ed omicidio plurimo.