Sporcizia ovunque e topi che scorrazzano da una parte all'altra dell'immobile del centro di accoglienza "La Tinaia" di Cascina, in provincia di Pisa. Questo è quanto emerge da un sopralluogo effettuato stamane dal sindaco di Cascina Susanna Ceccardi, insieme ai Vigili del Fuoco, ai tecnici dell'Ufficio Ambiente e dell'Asl di Pisa, coadiuvati dai Carabinieri della locale stazione.

A febbraio scorso la struttura dichiarata idonea all'accoglienza

Il centro di accoglienza in questione non è nuovo a denunce del genere. Infatti proprio a febbraio scorso la proprietà della struttura vinse un ricorso al Tar della Toscana.

In quell'occasione la giunta comunale emise un'ordinanza con la quale ordinava alla proprietà, di rimuovere all'interno dell'edificio alcune strutture costruite abusivamente. Lo stesso Comune denunciava come la struttura soffrisse già all'epoca di sovraffollamento. A tal proposito sono chiarissime le immagini girate nei mesi scorsi dalla testata giornalistica on-line "cascinanotizie.it" (video sotto), che denuncia proprio le situazioni ravvisate dall'Ente comunale.

Il nuovo sopralluogo effettuato oggi, ha mostrato una situazione non più sostenibile per gli ospiti. Come riportato anche dall'Ansa, si vedrebbero alcuni tubi che scaricano liquami sui letti degli ospiti. Qui le lenzuola non si cambierebbero da mesi.

Inoltre ci sarebbero topi morti e vivi, la quale presenza rende sicuramente più inquietante la situazione della struttura.

Migranti barricati in segno di protesta

Le autorità oggi si sono recate sul posto in seguito alla protesta degli ospiti nei confronti degli operatori del centro. Infatti i richiedenti asilo si sono barricati all'interno del centro immigrazione, impedendo agli stessi operatori di entrare e di svolgere i loro servizi di routine.

Lo stesso sindaco leghista denuncia ormai da due anni le condizioni della "Tinaia". "Per stare così, potevano restare in Africa" ha dichiarato il primo cittadino, una volta preso atto della situazione.

Il centro deve chiudere

Il sindaco è chiaro. La situazione della struttura è ormai arrivata ad un punto limite, e non ci sarebbero più le condizioni per continuare a tenerla aperta.

Volente o dolente la proprietà deve chiudere la struttura. "Chi ha guadagnato milioni di euro alle spalle dello Stato, deve pagare" - conclude il sindaco. Il caso è destinato ad aprire un dibattito molto serrato.