Al posto del tiro al piattello, ha praticato il tiro a un ignaro quanto innocuo piccione, vittima sacrificale di un crudele gioco. Una 'bravata', ammesso che si possa definir così, resa ancora più grave dal fatto che a commetterla imbracciando una carabina sia stato un carabiniere poco prima di entrare in servizio. Il militare si trovava nella caserma all'interno della filiale della Banca d'Italia nella centralissima via dei Mille a Roma, a due passi dalla stazione Termini. L'episodio sarebbe passato sotto silenzio se non ci fosse stata una testimone oculare che lo ha denunciato.

Appuntato 'cecchino' uccide al primo colpo

Ha freddato un piccione con un colpo solo utilizzando una carabina ad aria compressa regolarmente detenuta, che forse voleva provare. Di fatto, si è comportato proprio come fosse uno spietato cecchino. Un appuntato dei carabinieri, forse annoiato in attesa di cominciare il suo turno, si è appostato sul terrazzo della caserma all'interno della sede di via dei Mille di Banca d'Italia, appena fuori dalle camerate in cui dormiva con altri militari che lì lavorano. Lo sfortunato colombo, colpevole d'essere atterrato in quel cortile al momento sbagliato, è morto stecchito, ucciso dall'appuntato che ha dato prova di avere una mira infallibile.

Testimone oculare lo inchioda

L'episodio è accaduto nel tardo pomeriggio dello scorso 15 giugno. Non sarebbe mai diventato di pubblico dominio se il militare non fosse stato denunciato. Non immaginava che qualcuno lo osservasse. Una 'dirimpettaia', una signora che abita nel palazzo di fronte alla caserma, ha infatti assistito incredula e allibita a tutta la scena.

Dapprima la testimone oculare è rimasta spaventata alla vista del carabiniere che impugnava l'arma, non la pistola di servizio ma una carabina ad aria compressa puntandola verso il basso. Nell'incertezza di quel che potesse accadere di lì a poco, la donna è rimasta alla finestra per capire cosa stesse succedendo. Indignata, ha assistito all'esecuzione del colombo.

Subito dopo è andata a denunciare il carabiniere, raccontando per filo e per segno tutta la vicenda. Anche l'ora esatta del decesso del volatile: le 19 e 5 minuti. La denuncia ha immediatamente fatto partire le indagini coordinate dal pm Carlo Villani. L'appuntato, subito identificato, è stato iscritto nel registro degli indagati e dovrà difendersi dall'accusa di maltrattamento di animali. Accusa aggravata dalla morte dell'animale. Nel frattempo il militare è stato sottoposto a provvedimento disciplinare.

Piccioni e 'pistoleri'

Piccioni presi di mira da soggetti armati: pare sia un capitolo a sé nella triste vicenda della violenza contro gli animali. Casi analoghi di gente non in divisa, ma ugualmente armata che spara ai piccioni, sono stati registrati proprio di recente dalle cronache.

Lo scorso 5 luglio i carabinieri della locale stazione di Torvaianica, vicino Roma, hanno identificato e denunciato un 52enne che aveva danneggiato con un fucile a piombini, poi rinvenuto nella sua abitazione, alcuni balconi di residenti della zona. In caserma ha ammesso le sue responsabilità, dichiarando di aver sparato, con abilità evidentemente non da cecchino, nel tentativo di colpire piccioni, rei di infastidirlo. L'uomo è stato denunciato per danneggiamento. Sempre con una carabina ad aria compressa un rumeno, già con precedenti, è stato colto a sparare ai piccioni lungo il fiume Chiascio a Bastia Umbra. Diceva di voler provare la sua nuova arma. Gli agenti del locale commissariato lo hanno denunciato per procurato allarme.