Quattro colpi di pistola non gli hanno dato scampo. E' stato freddato così Francesco Timpano di 43 anni, da un killer senza scrupoli che gli ha sparato in una spiaggia domenicale affollata di turisti e bagnanti. L'agguato mortale è avvenuto ieri pomeriggio su un lido di un camping di Nicotera Marina, località balneare in provincia di Vibo Valentia.

Far West in spiaggia, freddato davanti ai turisti

Ieri, alle 15 e 30, in una caldissima domenica d'agosto, Francesco Timpano, originario di Limbadi, un comune vicino, è stato ucciso in un agguato mentre era nei pressi di una doccia della struttura balneare 'Il gabbiano' di Nicotera Marina che si trova all'interno di un camping.

Il killer, a volto scoperto, per nulla impensierito dalla presenza di tante persone sulla spiaggia, dopo aver fatto irruzione nella struttura, ha cercato il suo obiettivo e quando l'ha individuato non ha esitato a scaricargli addosso alcuni colpi di pistola: quattro secondo gli inquirenti quelli letali. Quindi è fuggito: ora è caccia all'uomo. La vittima forse ha fatto appena a tempo ad accorgersi che non aveva scampo, per poi accasciarsi a terra.

Timpano, che aveva dei precedenti per reati di droga, è morto sul colpo di fronte a testimoni che, in queste ore, sono sentiti dai carabinieri per ricostruire con esattezza l'accaduto. La guardia medica intervenuta sul posto di lì a poco, ha potuto solo constatarne il decesso insieme agli altri soccorsi, compreso l'elisoccorso, giunti in forze.

Intervenuti sul luogo, i militari della locale stazione coordinati dai colleghi del comando provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito i rilievi. Le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso l’assassinio: la circostanza è oggetto di indagine.

Agguato di stampo mafioso collegato a precedenti sparatorie

Per gli inquirenti non ci sono dubbi che, per le modalità in cui si è svolto, l'agguato sia di tipo mafioso, o meglio n'dranghetista, in un territorio che ricade sotto il controllo della potente cosca Mancuso di Limbadi.

Si ipotizza che l'omicidio possa essere collegato a precedenti fatti di sangue che avevano coinvolto i fratelli della vittima.

Un fratello dell'ucciso, Pantaleone Timpano, è scampato lo scorso maggio ad un agguato avvenuto tra Nicotera e Limbadi di cui fu responsabile Francesco Olivieri, 32 anni. Nell'agguato rimasero uccise due persone, Giuseppina Mollese, di 80 anni, e Michele Valerioti, di 67.

Lo stesso Olivieri aveva già aveva esploso alcuni colpi all'indirizzo di un altro fratello di Timpano, Vincenzo, nella frazione Caroni di Limbadi, anche lui sopravvissuto. Il killer, dopo un'intensa caccia all'uomo, lo scorso 15 maggio si è costituito nel carcere di Vibo Valentia dicendo di aver fatto un vero e proprio raid punitivo per vendicarsi nei confronti di persone ritenute responsabili dell'omicidio del fratello e che sulla sua lista nera c'erano anche altri soggetti.

Gli inquirenti ipotizzano che ci possa essere un altro killer che abbia voluto portare a termine la 'missione' di morte di Olivieri. Ma l'omicidio di ieri potrebbe essere legato al 'sottobosco' della cosca Mancuso: ad Olivieri in carcere, è stata notificata un'ordinanza di arresto perché coinvolto in un traffico di droga legato ad Emanuele Mancuso, figlio ora pentito del boss Pantaleone Mancuso.

Grazie a lui ha preso avvio un'inchiesta sul narcotraffico internazionale denominata 'Giardini segreti'. A 30 anni, la nuova leva del clan criminale, soprannominato 'l'ingegnere' sta collaborando da giugno con la Dda di Catanzaro facendo tremare la cosca. Ma quale sia il collegamento tra questi fatti e la sparatoria mortale di ieri, è da accertare.