Il paradiso in terra esiste ma pare che sia a caro prezzo. Si trova alle isole Whitsunday nel Queensland, stato del Nord est dell'Australia. Qui ci sono tra le più belle spiagge esistenti sul pianeta, fatte di sabbia fine e bianchissima, mare con acqua cristallina che però nasconde un'insidia mortale: oltre alle meduse, è abitato da squali di ogni genere.

Nuotare può diventare molto rischioso. E infatti, proprio nella stessa località di Cid Harbour, incantevole baia circondata da spiagge, ci sono stati due attacchi a 24 ore di distanza l'uno dall'altro.

Ad essere gravemente ferite, sono una 46enne e una 12enne. I due episodi hanno destato molta preoccupazione tra i turisti e le autorità.

Australia, attaccata da uno squalo mentre fa snorkeling

Justine Barwick, turista 46enne proveniente dalla Tasmania, mercoledì pomeriggio stava praticando snorkeling nella grande barriera corallina australiana a Cid Harbour quando è stata attaccata da uno squalo ed ha riportato gravi ferite alle gambe e al busto. A salvarla è stato un un medico di pronto soccorso che per caso si trovava su una barca vicina: ha fermato l'emorragia in attesa dell'arrivo dell'eliambulanza. La donna è stata portata all'ospedale della città di Mackay in stato alterato di coscienza.

Ha subito un intervento chirurgico d'urgenza.

Altrettanto grave è una 12enne di cui non sono state diffuse le generalità, che pure era in vacanza alle isole Whitsunday con suo padre e sua sorella. Giovedì all'ora di pranzo, dopo neanche 24 ore dall'Attacco alla 46enne, è stata aggredita da uno squalo mentre nuotava a largo.

E' stata morsa sotto l'inguine e ha riportato delle ferite molto profonde lungo la coscia. In condizioni gravi ma stabili, è ricoverata nello stesso ospedale della donna.

Australia, la risposta agli attacchi degli squali

Le autorità stanno installando delle reti antisquali per mettere in sicurezza la baia e catturare il predatore o i predatori responsabili dei due attacchi.

Il direttore del programma di controllo degli squali, Jeff Krause, ha detto che nella zona possono esserci squali balena, tigre e toro e ha ammonito i turisti per il momento a non immergersi nelle acque.

Daryl McPhee, esperto dei più temuti predatori marini, ha detto che nella baia la probabilità di essere attaccati da uno squalo è scarsa eccetto che in prossimità della barriera corallina dove c'è un'ampia popolazione di predatori. Chi invada il loro territorio diventa facile preda.

Australia precedenti aggressioni

I predatori più temuti dall'uomo avevano già lasciato il segno lo scorso aprile in un'altra località dell'Australia, per l'esattezza al largo di Gracetown, cittadina situata sulla costa occidentale.

Nella stessa giornata nel giro di poche ore si erano verificati due attacchi a surfisti. In un caso, un uomo di 37 anni, dopo essere stato aggredito è stato trasportato in ospedale con la corda della sua tavola che gli amici gli hanno legato intorno alla gamba come laccio emostatico. Poco dopo, un altro surfista è stato morso a una gamba, ma si trovava in acqua dopo che era stata disposta la chiusura delle spiagge.

Il problema di attacchi in Australia è sentito a tal punto che tra il luglio 2014 e il giugno 2015, nelle acque del Queensland sono stati catturati e uccisi 621 squali. La 'mattanza' è stata spiegata come dettata dall'esigenza di abbattere esemplari che avrebbero potuto ferire o uccidere bagnanti.

Infatti, dei 621 squali, 251 erano squali tigre, 173 squali balena, 111 squali toro e 8 grandi squali bianchi. Pare che il recente aumento delle aggressioni sia dovuto ad un incremento sia del numero di questi predatori che dell'interazione umana.