Il cantante Albano Carrisi ha subito tre notti fa, precisamente nella notte tra il 16 e il 17 settembre scorsi, un furto nella sua tenuta di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi. Nottetempo i ladri si sono intrufolati all'interno di "casa Carrisi", portando via tutto quello che potevano.

Albano amareggiato

L'artista è molto provato da quanto successo. Proprio ieri pomeriggio infatti, nella trasmissione Mediaset condotta da Barbara D'Urso, Pomeriggio 5, il cantante ha preferito rimanere in silenzio e non intervenire in trasmissione (inoltre il cantante in questi giorni si trova all'estero, dove sta per cominciare il suo tour 2018).

I ladri hanno portato via addirittura ben 92 cartoni di vino, oltre a robot per la pulizia delle piscine, di cui la struttura è dotata, e un'affettatrice. Dopo aver rubato le bottiglie di vino, i ladri hanno lasciato per terra i cartoni usati per imballare i prodotti. Il furto è stato scoperto proprio dai dipendenti della struttura la mattina del 17 settembre scorso. Tra l'altro la tenuta era stata presa già di mira giorni prima, quando ignoti hanno fatto sparire degli utensili che servono a pulire il piccolo boschetto di Curtipitrizzi, che si trova immediatamente alle spalle del resort. La stessa area naturalistica è proprietà del cantante e della sua famiglia. Oltre ad essere un cantante di fama internazionale, Albano è anche un imprenditore di successo, che ha fatto della sua tenuta un'oasi di tranquillità e pace, nonché di divertimento, costruendo negli anni un grande parco acquatico, meta ogni estate di migliaia di turisti da ogni parte d'Italia.

Indagano i Carabinieri

Sulla vicenda stanno indagando i Carabinieri della compagnia di Cellino San Marco, avvisati tempestivamente dal personale della struttura ricettiva non appena scoperto il furto. Lo stesso cantante sospetterebbe che l'autore del misfatto sia non uno sconosciuto, ma bensì un suo dipendente. Questo poiché, come spiegato dall'inviata del programma Mediaset, entrare nella tenuta non è per niente facile, in quanto il muro di cinta è molto alto e il perimetro della proprietà è sorvegliato da numerose telecamere.

In sintesi, come spiegato anche dai militari, bisognerebbe conoscere a menadito la struttura per poter compiere un furto del genere, anche perché sarebbe praticamente impossibile caricare tutto quello rubato attraverso la recinzione. Spetterà agli investigatori ora trovare l'autore del vile gesto.