In India, dopo 157 anni, è stata depenalizzata l'omosessualità. L'articolo 377 del codice penale infatti, finora prevedeva una punizione per chi compiva 'atti sessuali contro natura' con una forte multa o perfino con una pena fino a 10 anni di carcere.

Infatti, il codice penale indiano, redatto nel 1860, sanciva che: "chiunque, volontariamente, abbia un rapporto carnale contro l'ordine della natura con un uomo, una donna o un animale, sarà punito con la prigione a vita o per un periodo che può arrivare a dieci anni". Secondo i dati ufficiali, nel 2016 sono stati registrati nel paesi 2.187 casi di 'reati contro natura', 7 i condannati e 16 le persone prosciolte.

Vincono gli attivisti: l'omosessualità non è un reato in India

Il 6 settembre 2018 è un giorno che entrerà nella storia indiana. Sono circa due milioni e mezzo gli omosessuali che oggi, in India, possono festeggiare questo passo decisivo. Dopo anni di battaglie da parte di alcuni gruppi di militanti LGBT indiani, impegnati nella lotta per l'emancipazione delle persone omosessuali, la Corte suprema indiana ha fatto sapere che criminalizzare l'omosessualità è irrazionale e indifendibile. Ha ribadito come non solo l'inclinazione sessuale sia una caratteristica naturale delle persone, ma anche come sfugga al loro controllo.

Sono ancora oltre 70 gli Stati che puniscono l’orientamento sessuale con arresti, lunghe detenzioni e in alcuni casi con la pena capitale.

La battaglia per la depenalizzazione del reato di omosessualità ha avuto inizio nel 2001. In realtà dal 2009 la norma era stata provvisoriamente abrogata, fino a quando però nel 2013 la Corte Suprema di New Delhi l’ha riattivata su richiesta del governo. A portare sui vecchi passi la Corte suprema furono le numerose petizioni da parte di associazioni religiose indù, musulmane e cristiane, secondo cui le relazioni tra persone dello stesso sesso, anche se adulte e consenzienti, sarebbero state “contro natura”, e quindi sarebbero state da vietare.

In quell'occasione, però, il cardinale Oswald Gracias, tra i membri del 'consiglio della corona', ci tenne a sottolineare come gli omosessuali abbiano la stessa dignità di ogni altro essere umano.

La sentenza di oggi è stata accolta con favore dalla comunità LGBT. A New Dehli come a Mumbai le strade si sono riempite di colori arcobaleno per celebrare quella che viene vissuta come una vera e propria liberazione. Il 6 settembre 2018, ha vinto la libertà, ha vinto il sacrificio e la condivisione.