Andrea Barone, un ragazzo di 15 anni, è deceduto dopo essere precipitato da un condotto situato sul tetto del centro commerciale Sarca di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. L'adolescente, infatti, avrebbe voluto realizzare un "selfie estremo" da esibire sui social, ma a causa della scarsa illuminazione non si sarebbe accorto dell'imminente pericolo. Il padre, distrutto dal dolore, si è scagliato contro il supermercato, accusato di non aver predisposto sufficienti misure di sicurezza.

L'attacco al centro commerciale

'E' caduto per decine di metri, senza nemmeno che ci fossero grate intermedie.

Se ci fossero state, mio figlio non si sarebbe sfracellato'. Queste le parole piene di rabbia del papà di Andrea Barone, il ragazzo scomparso dopo essere precipitato dal condotto del centro commerciale Sarca a Sesto San Giovanni in provincia di Milano, mentre provava a scattarsi uno di quei pericolosissimi selfie che tanto vanno di moda tra i giovani d'oggi. Mentre l'opinione pubblica si interroga sul senso di una simile moda, che ha già più volte portato a tragiche conseguenze, il genitore del ragazzo non riesce a darsi pace: "Mio figlio non ha scavalcato muri o cancellate, nessuno della sicurezza gli ha impedito di salire sul tetto e non c'erano grate a coprire il condotto in cui è caduto".

La difesa del figlio

Con gli occhi pieni di lacrime e il volto distrutto dal dolore, Alessandro Barone ha poi proseguito l'intervista concessa al giornale "La Stampa", ricordando a tutti come suo figlio fosse un normalissimo ragazzino di 15 anni, con tanti amici, una fidanzata e con la passione per il mondo del pallone. In molti, però, in seguito al tragico accaduto, si sono domandati con insistenza che senso possa avere commettere un simile gesto, rischiare la vita per un semplice selfie da esibire su un social network, con il solo scopo di "raccattare" qualche like in più.

Come se non bastasse, Andrea Barone, in passato aveva pubblicato uno scatto simile a quello che avrebbe voluto realizzare, sul tetto di un altro centro commerciale, con tanto di didascalia che, ad oggi, appare come un tanto incredibile quanto macabro presagio: "La morte non mi fa paura, la guardo in faccia".

"Non è vero che mio figlio facesse quei giochi lì", ha commentato il papà del ragazzo, rispondendo all'accusa secondo la quale suo figlio fosse un amante di gesti particolarmente folli e pericolosi.

Il signor Barone, infatti, ha dichiarato come, in realtà, quella foto fosse stata realizzata un paio di anni prima, sul tetto del centro commerciale U2 di Cusano Milanino. Quello, secondo le parole del genitore, era il luogo dove Andrea era solito radunarsi con la sua compagnia, reso sicuro da un grande balcone situato pochi metri al di sotto del tetto.