Una notte passata in allegria, tra amici, alla fine però la bravata. Prendendo spunto dal noto film americano "Una notte da leoni", un gruppo di ragazzini, tutti minorenni, nello scorso mese di luglio presero in ostaggio un gatto, il cui proprietario è un avvocato di Milano (luogo in cui è avvenuta la vicenda). Grande sorpresa però negli scorsi giorni, quando all'improvviso, lo stesso padrone del micio, ha ricevuto nel suo studio legale una straziante lettera di scuse, anonima, da parte di uno degli autori del folle gesto. Il ragazzo chiede scusa, informando lo stesso avvocato di come quella sera fosse drogato, e quindi fuori controllo.
La lettera di scuse pubblicata dal Corriere della Sera
L'episodio avvenne il 21 luglio scorso, come si apprende da Milano Today. La lunga lettera di pentimento del giovane, parla della sua situazione personale e di come durante l'adolescenza si possano commettere bravate di questo tipo. Il ragazzo, conscio probabilmente di essere stato ripreso dalle telecamere di sicurezza installate all'interno del cortile dove avvenne il fatto di cronaca qui esposto, parla delle brutte azioni compiute quella notte, che ora lo fanno vivere nella paura. Il minore teme probabilmente che la bravata potrebbe portare a conseguenze non felici. Il proprietario, lo ricordiamo, un avvocato milanese, si è visto privato per circa una settimana del suo adorabile gatto, tanto che lo stesso si chiedeva dove potesse essere finito il suo amico a quattro zampe.
L'animale era invece ostaggio dei suoi rapitori. Lo stesso ragazzino, ha poi rassicurato il proprietario di come il micio, in quei giorni, sia stato trattato bene, quasi come un figlio.
Il ragazzo dichiara: 'Ero drogato'
Il ragazzino, sempre nell'anonima lettera, dichiara apertamente e senza remore, di come quella sera avesse alzato il gomito, bevendo qualcosina più del solito.
Probabilmente, informa, nella bevanda assunta vi era sciolta una sostanza stupefacente non meglio specificata. Questa lo avrebbe portato ad agire successivamente in maniera sconsiderata. Il giovane dichiara anche di non ricordare nulla di quella sera. La vicenda ha suscitato la curiosità della stampa nazionale, la lettera è stata pubblicata due giorni fa dal giornalista Giacomo Valtolina, sulle pagine del Corriere della Sera.
Sicuramente la vicenda si chiuderà senza conseguenze per gli autori dell'insano gesto, che hanno rischiato comunque grosso introducendosi nell'elegante condominio situato in via Mora. Durante il blitz vandalico, i ragazzini distrussero anche alcune cassette della posta, situate all'ingresso della palazzina. Successivamente, Tappo, questo il nome del gatto, venne portato via e tenuto in ostaggio per sette, lunghissimi giorni. Fino a quando da solo riuscì a fuggire, e finalmente fare ritorno dal suo adorato padroncino.