Sono cinque le maestre accusate di avere maltrattato per mesi i bimbi di un asilo nido comunale di Roma. Le donne sono state indagate dalla Procura di Roma per concorso in maltrattamento pluriaggravato: nei loro confronti è scattato il divieto di avvicinarsi alle abitazioni e ai luoghi frequentati dai bambini e dalle loro famiglie, nonché la sospensione dall'insegnamento per un anno.
La vicenda risale al gennaio scorso quando alcuni bambini di età compresa tra i 19 mesi e i 3 anni hanno cominciato a non voler andare all'asilo.
Colte in flagrante dalle telecamere nascoste le cinque maestre
''La maestra mi dà le botte, è cattiva, non voglio andare all'asilo'' hanno iniziato a dire i bambini, dopo che gli stessi genitori avevano notato comportamenti insoliti. ''Mio figlio si rifiutava di andare a Scuola, aveva paura della maestra'' hanno riferito agli inquirenti le mamme e i papà. Dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei piccoli, è stata fatta una denuncia raccolta dai pm che si occupano dei reati sui minori. I Carabinieri hanno sistemato una serie di telecamere all'interno della struttura comunale nella zona dell'Eur, alla periferia sud di Roma. Dopo pochi giorni le telecamere hanno mostrato che i maltrattamenti che i bambini terrorizzati avevano raccontato tra le tante lacrime ai propri genitori erano vere.
Le maestre, che hanno tra i 52 e i 65 anni, aggredivano i bambini indifesi sia con violenze fisiche che psicologiche: i bambini venivano anche schiaffeggiati, presi a parolacce e strattonati più volte durante la giornata.
L'omertà delle colleghe dell'asilo romano
Alcuni fotogrammi hanno chiaramente fatto vedere che le maestre con la forza costringevano i bambini a stare seduti, scatenando il loro pianto.
I bambini meno ubbidienti venivano rinchiusi in una stanza al buio e lasciati lì per molti minuti. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto la dottoressa Maria Monteleone, hanno infatti accertato che le maestre non si limitavano solo a creare un clima di paura fisica, ma che le urla e la violenza verbale erano quotidiani.
''Abbiamo accertato - spiegano gli inquirenti - che in quell'asilo la violenza la faceva da padrona e l'omertà era la regola''. Le maestre, infatti, sapevano e si coprivano l'una con l'altra, e nessuno ha voluto denunciare quanto avveniva tutti giorni dietro le mura colorate di un asilo comunale della Capitale.