Lo conosceva bene, o almeno così credeva, perché era il giovanissimo ex fidanzato di una delle sue figlie. Perciò, quando ieri mattina si è presentato alla porta dell'abitazione di famiglia ad avola, in provincia di Siracusa, gli ha aperto.

Loredana Lopiano, infermiera di 47 anni, è stata accoltellata a morte da un ragazzo che avrebbe potuto essere suo figlio, Giuseppe Lanteri, di 19 anni. Due i fendenti mortali alla gola e alla nuca. Poi il giovane omicida è fuggito. Dopo essere stato scovato dalla polizia su una scogliera, ha confessato il delitto.

Avola, a casa dell'ex fidanzata armato

La storia tra Giuseppe Lantieri e la figlia della vittima, si era chiusa lo scorso marzo dopo tre anni. Il ragazzo non aveva accettato la fine della relazione e si era anche allontanato dal paese per dimenticare l'ex. E invece ieri mattina prestissimo, alle 7 e 30, si è presentato alla porta dell'abitazione della ragazzina di 16 anni, in via Savonarola al centro di Avola.

Ad aprirgli è andata la mamma Loredana Lopiano. Suo marito era già uscito per andare al lavoro. Lei, infermiera nel reparto di oncologia del locale ospedale, apprezzata e ben voluta da tutti, stava a sua volta per andare a lavoro. Giusto un quarto d'ora prima aveva mandato il messaggio di buongiorno alle colleghe come faceva ogni mattina: un gesto di premura e affetto.

Lanteri era armato di coltello. Altre volte aveva contato sulla capacità di ascolto dell'ex 'suocera' per cercare di ricucire con sua figlia. Cosa sia potuto accadere in pochi minuti, è ancora da ricostruire. Forse Loredana ha cercato di impedirgli di entrare nell'appartamento e di proteggere la figlia, capite le sue intenzioni, ammesso che il giovane volesse uccidere l'ex fidanzata.

Fatto sta che il ragazzo l'ha colpita con due fendenti: alla gola tranciando la giugulare, e alla nuca dove si è conficcata la lama. Poi è scappato. A dare l'allarme è stata la figlia, sotto choc. Sopraggiunta l'ambulanza, ogni tentativo di rianimare la donna è stato inutile.

Loredana Lopiano, il suo giovane assassino rintracciato su una scogliera

Dopo essere fuggito, Lanteri ha gettato l'impugnatura del coltello, poi ritrovato in strada. E' andato a casa di sua nonna per levarsi i pantaloncini insanguinati, darsi una sciacquata, cambiarsi. Ma ha tenuto la maglietta ancora sporca di sangue. Quindi ha spento il telefono e ha dato inizio a una breve latitanza. Si era rifugiato in un costone roccioso sul lungomare di Avola.

Tutti, a cominciare dai parenti lo cercavano. Dopo ore di silenzio e di angoscia per la famiglia, si temeva un gesto suicida. Finché non ha riacceso lo smartphone e ha inviato tramite Whatsapp dei messaggi al cognato, il marito della sorella. "Ho fatto una stupidaggine", gli ha scritto.

La polizia ha agganciato il segnale e lo ha localizzato a mezzanotte, infreddolito e affamato, sugli scogli. Si è lasciato prendere senza opporre resistenza, mostrandosi "lucido e consapevole”, come spiegato dagli agenti del commissariato di Avola.

La confessione, un omicidio senza un vero perché

Dopo molte ore di interrogatorio in Questura, il ragazzo davanti al pm Tommaso Pagano ha confessato il delitto, ma non ha saputo motivare il suo gesto atroce. "Non volevo uccidere", ha detto e ripetuto. Ha sostenuto di avere avuto un black out mentale e di non ricordare di avere colpito la donna. Né ha spiegato perché fosse armato: sembra che il ragazzo già in altre occasioni girasse con un coltello.

Di fatto al momento manca una spiegazione, sembra un omicidio senza senso e senza movente.

In attesa dell'interrogatorio di garanzia, il ragazzo è stato trasferito in carcere. L'autopsia sul corpo di Loredana Lopiano che si trova all'obitorio dell'ospedale di Trapani chiarirà cosa sia accaduto. Ora in un paese sconvolto ci sono due normalissime famiglie distrutte.