L'uragano Florence si avvicina sempre di più alla costa est degli Stati Uniti. Quello che è certo, almeno da quanto si apprende dai media americani e dal Noaa, è che la tempesta che si sta per abbattere sul suolo americano potrebbe arrecare danni ingenti. Negli scorsi giorni ha raggiunto categoria 4, ma nelle ultime ore pare che la tempesta abbia perso potenza, scendendo a categoria 2. Le autorità sono dell'avviso comunque che man mano che Florence si avvicinerà alla terraferma, potrebbe nuovamente aumentare di categoria. Intanto più di 1,7 milioni di persone sono in fuga dagli Stati del South Carolina, North Carolina e Virginia.

Il presidente Donald Trump: 'Non badiamo a spese'

Con venti a circa 200 chilometri orari, Florence sarà una tempesta distruttiva, almeno per una parte della costa della Carolina. Almeno questo è quanto si apprende dal National Weather Service americano. Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, invita la popolazione a rispettare gli ordini informando che comunque tutte le autorità sono preparate ad affrontare quella che si preannuncia la tempesta del secolo. Secondo quanto riportato dai media americani, Florence potrebbe causare vaste inondazioni in buona parte delle zone che colpirà, causando danni per milioni di dollari. Proprio per questo Trump ha dichiarato che l'amministrazione americana non bada a spese, e sta prendendo tutte le precauzioni possibili, in quanto la sicurezza degli americani è adesso la priorità.

In queste ultime ore le autostrade sono state trasformate in una specie di strada a senso unico, questo per agevolare le manovre di evacuazione. L'uragano apre di fatto in America la stagione degli uragani.

Sei centrali nucleari sul percorso di Florence

Quello che preoccupa maggiormente sono le sei centrali nucleari che si trovano sul percorso del devastante uragano.

Non possono non venire in mente a questo proposito i tragici eventi che si verificarono dopo il terremoto e lo tsunami in Giappone nel 2011, quando la centrale nucleare di Fukushima esplose. La società che gestisce gli impianti nucleari americani ha spiegato che il rischio di danni in questo senso non esiste, poiché prima e durante il passaggio dell'uragano, le stesse saranno spente.

Dai satelliti l'uragano appare in tutta la sua maestosità. Intanto la tempesta ha leggermente virato verso sud: domani mattina (così come prevede il Noaa), venerdì 14 settembre, la tempesta dovrebbe cominciare ad abbattersi sul suolo statunitense.