Picchiata e segregata in casa dal marito e dai figli, costretti dai nonni per ben 10 anni a torturare la loro mamma. La notizia che lascia il segno arriva dal varesotto e fortunatamente questa volta ha avuto fine, grazie all'intervento dei carabinieri di Busto Arsizio. Gli agenti hanno arrestato il marito e posto un'ordinanza cautelare nei confronti dei nonni, che ora non potranno più vedere i nipoti.

La donna è di origini albanesi e vive a Cassano Magnago in provincia di Varese

Una brutta notizia arrivata dalla provincia di varese e sta facendo il giro del mondo, oltre a lasciare senza parole e far riflettere.

Una donna di origini albanesi per molti anni è stata costretta a subire maltrattamenti di ogni tipo da parte del marito e dei figli, sotto la regia occulta dei suoceri, che dirigevano questa scellerata situazione. Alla fine ci hanno pensato i carabinieri di Busto Arsizio a chiudere questa macabra faccenda, ponendo in arresto il marito della vittima e costringendo gli anziani a non poter più usufruire del diritto di vedere i nipoti, anch'essi coinvolti in prima persona in questa brutta vicenda.

Il dramma è avvenuto a Cassano Magnago nel varesotto e la donna in questione viveva in condizioni pessime, senza avere con sé nemmeno un telefonino e addirittura senza un euro in tasca. La sua vita era fatta di maltrattamenti da dieci anni, con il marito di 35 anni che non ha minimamente esitato nel far vivere alla propria consorte una vita poco edificante.

Il dramma nel dramma è il coinvolgimento dei figli in questa vicenda, in quanto anche i figli della donna spesso hanno partecipato alle sevizie a cui era sottoposta la loro sfortunata madre. Purtroppo la donna per molti anni non ha mai avuto il coraggio di denunciare l'accaduto, o per paura di ritorsioni o per il dramma personale, sta di fatto che la sua vita è stata segnata da questi spiacevoli episodi che hanno sicuramente lasciato un segno indelebile.

Un amico di famiglia ha convinto la donna a sporgere denuncia

Probabilmente se non fosse stato per l'amico di famiglia che ha convinto la donna a rivolgersi ai carabinieri, a quest'ora la signora sarebbe ancora segregata in casa e torturata dai suoi stessi familiari. Decisivo anche l'intervento di un'associazione di Busto Arsizio, Eva Onlus, che è riuscita a far capire alla donna che quella vita fatta di sevizie e maltrattamenti non era più tollerabile.

La vittima di queste ingiustizie si è convinta a raccontare tutto ai carabinieri, che come sempre hanno svolto il loro lavoro in maniera esemplare e molto professionale. Il marito 35enne si trova ora in carcere a Busto Arsizio ed è in attesa di processo.