L'unico 'errore' di Sergio, un 58enne campano, è stato quello di aver fatto coming out, di aver esternato il suo orientamento sessuale. Sergio è gay ed è stato allontanato dalla sua famiglia. Ora vive in un sottoscala abbandonato, a Monte di Procida. La vita del cinquantottenne campano, ex marittimo, non è certamente semplice perché è affetto da diverse malattie ed ogni giorno deve convivere con topi, insetti ed altri animali. Sergio non ha avuto altre scelte, i suoi familiari lo hanno messo alla porta, non ne ha voluto più sapere niente di lui.

Eppure avrebbe bisogno di tante attenzioni, visto che è invalido per colpa di un incidente sul lavoro.

Non ha un bagno

Viviamo nel 2018, eppure la tolleranza tarda ad arrivare in molti luoghi italiani. Sergio, omosessuale dichiarato, è stato recentemente intervistato dai reporter di fanpage.it ed ha parlato dei tanti ostacoli che ogni giorno deve affrontare. Il 58enne non ha un bagno, la sua toilette è rappresentata da un secchio, durante la notte, e da una fogna di giorno. Quell'angusto sottoscala, dove vive, è privo di luce e acqua. Una storia triste quella raccontata da Sergio, testimoniante l'idiosincrasia verso gli omosessuali radicata in tanti luoghi italiani. Dopo l'intervista rilasciata a fanpage.it, Sergio è stato probabilmente morso al braccio da un topo ed ha necessitato di cure ospedaliere.

Ad accompagnarlo all'ospedale è stato Antonello Sannino, il presidente di Arcigay Napoli.

Invalido al 100% ma senza Rei

La storia di Sergio è balzata agli onori delle cronache ed ora il primo cittadino di Monte di Procida, Giuseppe Pugliese, sta facendo il possibile per migliorare la vita del 58enne campano, anche grazie alla collaborazione con alcune parrocchie e con l'ufficio politiche sociali.

Secondo il sindaco, i servizi sociali hanno inizialmente assegnato all'invalido un contributo una tantum, proponendogli altresì un alloggio; il Rei (Reddito d'inclusione sociale), invece, non è stato erogato dall'Inps perché Sergio risulta titolare di quote di beni derivanti dall'eredità. Una storia decisamente 'medievale' quella che vede protagonista un cittadino italiano.

Una famiglia ha defenestrato un proprio congiunto per il suo orientamento sessuale. Un importante ruolo in questa storia lo ha avuto il comitato Arcigay Antinoo di Napoli, che ha fatto luce sull'emarginazione sociale dell'invalido al 100%. Il presidente di Arcigay ha espresso la sua indignazione per "questa sconvolgente storia di violenza e omofobia".