Lo scorso lunedì Nichi Vendola, noto esponente della politica italiana ed ex governatore della Regione Puglia, è stato trasportato d'urgenza al Gemelli di Roma per un infarto. È stato operato immediatamente e gli è stato impiantato uno stent coronarico. Ora non è in pericolo di vita, come dichiarano fonti provenienti da Sinistra Italiana-Leu.

L'ex governatore della Puglia e fondatore di Sinistra, Ecologia e Libertà, ha 60 anni ed ha sempre goduto di buone condizioni fisiche.

Dopo l'operazione cardiaca si prospetta un immediato miglioramento delle sue condizioni di Salute.

Il politico è stato operato dal direttore di Cardiologia del Gemelli, il professor Antonio Rebuzzi, che ha disposto che Vendola rimanga qualche giorno in ospedale sotto osservazione. Le sue condizioni però non sono affatto preoccupanti per cui si può considerare fuori pericolo.

Solidarietà dai colleghi

Numerosi attestati di vicinanza stanno arrivando in queste ore dal mondo politico.

Il deputato PD Alberto Losacco, di Bari, ha postato gli auguri a Vendola sulla sua pagina Facebook, dicendo di essersi preso un grande spavento. Descrive il collega come una delle figure più incisive della politica pugliese, un uomo che ha sempre portato avanti le sue cause con passione e determinazione.

Anche il sindaco di Terlizzi, la sua città natale, gli ha mandato gli auguri di pronta guarigione, aggiungendo di conoscerlo da moltissimi anni.

Il primo cittadino Ninni Gemmato ha anche aggiunto che la forte tempra di Vendola gli farà superare il problema cardiaco in breve tempo, per poter tornare a salutare prima possibile la sua città che lo aspetta a braccia aperte.

Oggi Vendola ha la residenza nella capitale e si trovava proprio a Roma quando ha accusato dei forti dolori, esattamente nella notte tra domenica e lunedì.

Lunedì mattina si era recato comunque alla Camera dei deputati dove il malore è aumentato ed è stato dato l'allarme.

Il soprannome Nichi in onore di Krusciov

Il suo vero nome è Nicola ma i suoi genitori gli scelsero il soprannome Nichi in onore di Nikita Krusciov, o meglio Nikita Sergeevič Chruščëv, il presidente russo che promosse la destalinizzazione da metà anni '50.

Nichi proviene da una famiglia numerosa: in casa erano 4 fratelli, una padre impiegato delle poste e una mamma casalinga. Ha conseguito la laurea in Lettere a Bari con una tesi su Pasolini e nel 1978 ha fatto "outing" dichiarandosi omosessuale. Qualche tempo dopo fu tra i fondatori dell'Arcigay e della Lega italiana per la lotta contro l'AIDS, la Lila.