Quello di San Lorenzo, quartiere semi centrale di Roma dove, pochi giorni fa, è stata barbaramente uccisa Desirée Mariottini, non è certo l’unico caso di periferia italiana dove il controllo del territorio è passato, di fatto, nella mani di bande di criminali e spacciatori, spesso extracomunitari irregolari. A Perugia, ad esempio, come dimostra anche un recente reportage realizzato da Il Giornale, c’è una zona, chiamata Fontivegge, dove gli abitanti sono praticamente in rivolta contro il degrado portato per lo più da immigrati clandestini. Il comitato di quartiere è arrivato persino a chiedere l’istituzione di un presidio fisso delle forze dell’ordine, meglio se dell’esercito.
E il sottosegretario agli Interni, il leghista Stefano Candiani, in visita due giorni fa nel capoluogo umbro, si è detto favorevole all’iniziativa.
Le interviste de Il Giornale: ‘Come se fosse il regno di nessuno’
È un viaggio in una sorta di San Lorenzo 2 quello intrapreso da Giuseppe De Lorenzo, cronista del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Il giovane giornalista si è recato nel quartiere perugino di Fontivegge e, oltre a filmare luoghi di spaccio e degrado che ricordano molto da vicino via dei Lucani (dove è stato trovato il corpo di Desirée), ha intervistato diversi residenti nella zona, oltre ad alcuni esponenti politici (quasi tutti di centrodestra) e al questore. De Lorenzo lo definisce un “regno di nessuno”.
Gli fa eco il questore di Perugia, Giuseppe Bisogno, secondo il quale “a fronte anche di un decremento dal punto di vista della statistica pura dei reati, soprattutto di quelli più gravi, però la paura aumenta”. A detta di Filippo Girella, poi, membro del sindacato di polizia Fsp, “la stragrande maggioranza dei reati che vengono compiuti in questa zona sono fatti ad opera di stranieri”.
Il sindaco Romizi: ‘Chiediamo un presidio permanente’
A spiegare in maniera più dettagliata quali siano le necessità dei cittadini del capoluogo umbro ci pensa direttamente il sindaco Andrea Romizi. “Che sia un posto fisso di polizia, o sia l’utilizzo dell’esercito con l’operazione ‘Strade sicure’ - afferma il primo cittadino di Forza Italia - quello che noi però chiediamo e che vi sia un presidio permanente che possa consentire a tutti di tornare a vivere in quell’area nella massima tranquillità”
La rabbia dei residenti di Fontivegge: ‘Non si sentono ospiti ma padroni’
Oltre a politici ed istituzioni, i primi ad essere preoccupati dalla percepita invasione di immigrati irregolari sono proprio i residenti.
Giulietto Albioni parla di scippi, aggressioni e accoltellamenti, aggiungendo preoccupato che “mia moglie e mia figlia hanno paura”. Giovanni Ferrara, residente a Fontivegge, oltre che politico della Lega, racconta l’episodio di “una signora ottantenne che è stata presa da dietro da un criminale, buttata in terra e ha riportato la rottura del femore”. Il giovane Lorenzo Brunetti riferisce che “uno di loro mi ha scagliato addosso una bottiglia di vetro e…”, ma una donna, probabilmente una sua parente, lo interrompe per completare la frase: “Un tunisino sì, gli è corso dietro, ha salito le scale e voleva menargli. Ha detto che se lo rincontra in giro gli fa chiudere tutti e due gli occhi”. E ancora Brunetti: “Persone che non si sentono ospiti in questo Paese, ma si sentono padroni.
La presenza di militari sicuramente è un deterrente più che sufficiente per mandarli via”. Infine, Domenico Manzo se la prende con “vecchi sindaci e quant’altro di estrazione comunque di sinistra che hanno sempre permesso l’entrata di questi personaggi”.