Il dramma della perdita di un lavoro viene vissuto anche in nazioni dove trovare un impiego non è così difficile, come l'Inghilterra. Victoria, una 27enne inglese, lavorava in un'imprese di pulizie, puliva un ambulatorio medico, e all'improvviso si è trovata senza Lavoro. La ditta ha deciso di licenziarla. Il mondo è piombato addosso alla ragazza che, dopo aver messo al letto il figlio e atteso che il compagno si appisolasse, si è impiccata. Temeva gli effetti del licenziamento. Ad accorgersi della tragedia è stato proprio il compagno che, al risveglio, non ha visto Victoria al suo fianco.
Si è alzato ed è andato a cercarla, poi l'ha vista ed ha tentato di rianimarla nell'attesa degli operatori sanitari. Il fatto risale allo scorso aprile ma solo adesso il coroner Connor, dopo aver sentito periti, consulenti e forze dell'ordine, ha archiviato il caso come suicidio.
Nessun segno di autodifesa sul corpo
Per Victoria Pocock non c'è stato niente da fare. Nemmeno il personale sanitario inglese, intervenuto velocemente nella sua abitazione di Lambourn, vicino Hungerford, è riuscito a salvarla. La ragazza è stata uccisa dalla depressione, esasperata dalla perdita del lavoro. Da quando era diventata mamma, due anni fa, Victoria era tornata a sorridere, sembra avesse allontanato lo spettro della depressione.
Il recente licenziamento, però, sembra abbia riaperto antiche ferite. Dall'esame autoptico si evince che la giovane ha deciso di togliersi la vita: sul suo corpo non sono stati notati segni di autodifesa. Ora il compagno della suicida dovrà educare e mantenere il bebè da solo, senza la sua anima gemella.
Non riusciva a prendere sonno
Il corpo esanime della Pocock è stato ritrovato in fondo alle scale dal compagno che, rapidamente, ha riportato il figlioletto al letto ed ha chiamato il 999. Secondo le ultime informazioni, prima di suicidarsi Victoria non aveva mostrato alcun segno di decadimento emotivo e psicologico, aveva solo difficoltà a prendere sonno.
Assumeva l'antidepressivo Citalopram e lo Zopiclone, un medicinale per dormire. La dottoressa Christa Teplicky ha affermato recentemente davanti ai giudici che l'anno scorso aveva visto Victoria. Questa le aveva detto di sentirsi meglio e che non vedeva l'ora che arrivasse il Natale. Il compagno della suicida ha raccontato che, quella tragica mattina, era stato svegliato dal pianto del figlioletto. Mentre lo tirava su aveva notato il corpo della 27enne in fondo alle scale. Secondo gli esami tossicologici post mortem, la ragazza aveva bevuto molto alcol prima di impiccarsi e assunto cocaina e Citalopram.