La Guardia di Finanza di Locri ha eseguito stamani all'alba un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sindaco di Riace, Domenico Lucano. Le accuse nei confronti del primo cittadino sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti. Per il sindaco è stata disposta la misura cautelare agli arresti domiciliari.

Le indagini della Procura

L'arresto di Lucano arriva dopo complesse indagini effettuate dalla Procura di Locri in merito ad alcuni finanziamenti erogati dalla stessa Amministrazione Comunale, soprattutto per quanto riguarda l'accoglienza di richiedenti asilo.

Tali somme di denaro, destinate agli scopi suddetti, furono erogati dal ministero dell'Interno e dalla stessa Prefettura di Reggio Calabria, al Comune di Riace. Domenico Lucano nel corso degli anni era divenuto un vero e proprio simbolo dell'accoglienza dei richiedenti asilo in territorio calabro. Il suo progetto era quello di 'integrare quante più persone possibili e salvare l'Italia dallo spopolamento'. La sua battaglia era stata sostenuta in modo particolare dallo scrittore e autore di Gomorra, Roberto Saviano. Proprio sulle pagine del quotidiano Repubblica, il 26 agosto scorso, Saviano definiva Riace una vera e propria cattedrale dell'accoglienza, un simbolo di libertà. Nella piccola cittadina nel corso degli anni, sono state proprio le persone del posto ad accogliere nello loro case i migranti.

Già nel 2016 erano oltre 600 gli immigrati accolti dalle famiglie riacesi. Proprio per questa sua posizione, totalmente aperta nei confronti dei richiedenti asilo, il sindaco non era particolarmente gradito al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Lo stesso titolare del Viminale ha definito "uno zero" il primo cittadino di Riace e ad agosto scorso ha dichiarato che non si sarebbe mai recato in visita nella stessa finché non fosse cambiato il sindaco.

Operazione 'Xenia'

L'arresto di questa mattina si è svolto nell'ambito dell'operazione denominata "Xenia". Il provvedimento di custodia cautelare nei confronti del primo cittadino è stato emanato dalla stessa Procura. Per la compagna del primo cittadino, Tesfahun Lemlem, è scattato invece il divieto di dimora nella zona di Riace.

Circa un anno fa, lo stesso sindaco Lucano fu raggiunto da un altro provvedimento giudiziario e iscritto nel registro degli indagati per concussione e truffa: gli inquirenti in quell'occasione accusavano Lucano di emanare sistemi di bonus e borse lavoro assegnati seguendo procedure irregolari.