Nel carcere Calle Armea di Sanremo ieri è scoppiata una vera e propria rivolta: circa 15 detenuti hano dato luogo a una sommossa che ha creato molti danni e il ferimento di due agenti penitenziari. I prigionieri hanno protestato per la condizione di sovraffollamento in cui versano. Quattro ore di caos e violenze che sono state sedate solamente grazie all'uso degli idranti.

Sanremo, rivolta in carcere

Nel carcere sanremese di Calle Armena i detenuti, una quindicina, hanno dato il via a una protesta alquanto violenta che ha portato 2 agenti della polizia penitenziaria a doversi far medicare al pronto soccorso a causa di intossicazione.

Secondo quanto raccontato dal sindacato di polizia Uilpa, quando il comandante e il direttore del centro sono giunti sul posto sono stati individuati i rivoltosi più agguerriti e sono stati isolati. Fabio Pagani, il segretario ligure del sindacato, ha raccontato che la sezione del carcere è apparsa fin da subito un "vero e proprio campo di battaglia"; il sindacalista inoltre ha posto l'attenzione sull'evento facendo notare che si quanto accaduto è in realtà solo uno dei molti segnali che rivelano un'imminente implosione del sistema carcerario italiano, e in particolare quello di Sanremo. "Ogni istituto è una polveriera, pronta a deflagrare" dice Pagani, aggiungendo che le conseguenze su quanto accadrà non potranno non incidere significativamente su chi non è stato in grado, politicamente, di impedirne l'esplosione.

Il carcere della provincia ligure è piccolino e può ospitare fino a un massimo di 190 detenuti, il crollo del ponte Morandi sfortunatamente ha inciso anche sulla vita dei detenuti: non potendo trasferire alcuni prigionieri a Genova per via del ponte il numero dei detenuti di Sanremo è salito fino a 270. I 15 carcerati che hanno dato il via alla rivolta, secondo Pagani, dovranno ora per forza essere trasferiti ad un'altra struttura.

Appello al ministro della Giustizia

Il sindacalista Pagani ha infine lanciato un appello al ministro della Giustizia Bonafede affinché intervenga al più presto sulla condizione delle carceri liguri. Pagani punta il dito direttamente contro il direttore del centro, definendo fallimentare la sua gestione. Il 9 novembre prossimo il sindacato ha organizzato una manifestazione di protesta proprio per portare all'attenzione del governo la situazione ligure. "Abbiamo scritto al ministro..sono fiducioso" conclude Pagani.