"Rispondo a tutto, non ho niente da nascondere. È tutto assurdo”. Queste le parole di stamani del sindaco di Riace, Domenico Lucano, prima di entrare al Tribunale di Locri per l'interrogatorio di garanzia dinnanzi al gip Giuseppe Di Croce. Il sindaco della cittadina calabrese, da anni modello di integrazione ed accoglienza, è stato posto agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell' operazione denominata 'Xenia'. Le accuse per il sindaco di Riace sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Sono cadute, invece, le gravi accuse mosse in prima battuta di truffa ai danni dello Stato, concussione, abuso d'ufficio e corruzione.

I fatti che hanno coinvolto il sindaco di Riace

Domenico Lucano è stato arrestato martedì e posto ai domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per presunte irregolarità nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune; nell'ambito di questa inchiesta denominata 'Xenia', avviata dalla procura di Locri, è stata coinvolta anche la compagna del Sindaco, Tesfahun Lemlem, alla quale è stato imposto il divieto di dimora a Riace. Secondo quanto emerso dalle indagini, il sindaco di Riace e la sua compagna avrebbero commesso degli illeciti nella gestione dei fondi erogati dal Ministero dell'Interno per l'accoglienza di rifugiati politici.

Nello specifico, secondo quanto si apprende dall'accusa, il sindaco Lucano e la compagna architettavano degli "espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci", per aggirare le norme nazionali per assicurare la permanenza in Italia dei migranti. I due, sempre secondo l'accusa, sarebbero coinvolti in prima persona nell'organizzazione di matrimoni "di comodo" e nel fornire documenti d’identità a migranti che rischiavano l’espulsione.

Altro capo di accusa è quello d aver forzato la procedura per affidare alle cooperative di Riace il servizio di raccolta rifiuti, cooperative che sempre secondo l'accusa contribuivano all'impiego di migranti e di gente del posto.

Le dichiarazioni di Domenico Lucano

"Ho violato la legge? Io rispetto la Costituzione più di ogni altro cittadino italiano.

La Costituzione dice che bisogna rispettare gli esseri umani, senza se e senza ma e indifferentemente dal colore politico, ed io questo ho fatto". Queste le parole del sindaco di Riace, davanti al giudice delle indagini preliminari di Locri, Domenico Di Croce, durante un interrogatorio durato circa tre ore.

Dopo l'interrogatorio, l'ormai ex primo cittadino di Riace, in quanto proprio ieri è stato sollevato dall'incarico, si è intrattenuto con la schiera di giornalisti che lo attendevano al Tribunale di Locri affermando: “Mi accusano di reato di umanità... forse la Costituzione la rispetto più io di tanti che si nascondono dietro il rispetto delle regole”.

Non sono mancate le domande in merito ai presunti matrimoni combinati, alle quali Domenico Lucano ha risposto che “Sembra che ci fosse un’agenzia matrimoniale, ma qua si parla di un solo matrimonio, tra l’altro regolare.

Abbiamo fatto le pubblicazioni, tutto era in regola. Il fatto di aver salvato una vita umana, per me, vale come fare il sindaco a vita”. E per quanto riguarda l'accusa relativa la gestione dei rifiuti Lucano dice che "Tutti sanno il business che c’è dietro questo sistema. Io a Riace ho cercato di dribblarlo, dando una opportunità di lavoro a due cooperative che, comunque, avevano partecipato al bando".

Il modello Riace

Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, conosciuto da tutti come Mimmo, è famoso nella Locride ormai da tanti anni per aver reso il fenomeno dell'immigrazione non un problema ma un'opportunità. Mimmo Lucano si è reso famoso per aver capovolto l'equilibrio dell'opinione pubblica, per non aver permesso ai suoi cittadini di lamentarsi che "gli immigrati sono solo un peso", per aver risollevato le sorti di un paese che sembrava ormai segnato al destino dello spopolamento, grazie all'integrazione degli immigrati.

Ma come è stato possibile tutto ciò? Mimmo Lucano ha ribaltato il punto di vista della situazione immigrazione: ha trasformato il 'problema integrazione' in opportunità. Accogliendo centinaia di immigrati il sindaco di Riace, in cambio di formazione, ha permesso di salvaguardare le attività artigianali e salvaguardare alcuni antichi mestieri che, altrimenti sarebbero andati persi. Grazie a questo modello, è stato possibile anche riqualificare delle abitazioni abbandonate, assegnandole agli immigrati come dimore, che, altrimenti, a lungo andare avrebbero contribuito al degrado del paese. Tra le iniziative di Lucano, una moneta esclusiva per gli stranieri: il sindaco faceva stampare dal Comune delle banconote per acquistare generi di prima necessità nei negozi appositamente convenzionati.

Questo sistema serviva ad ovviare il problema dei ritardi dei rimborsi dei fondi europei per l'accoglienza: i negozianti aderenti all'iniziativa venivano poi rimborsati dal Comune nel momento in cui arrivavano arrivavano i fondi.

Questo modello innovativo o per lo meno 'inusuale' nella cultura italiana, non poteva lasciare indifferente i piani alti dell' opinione pubblica: nel 2016 la rivista americana "Fortune" ha inserito Mimmo Lucano nella classifica dei 50 personaggi più potenti nel mondo; in seguito la Rai gli ha dedicato la fiction "Tutto il mondo è paese" con Beppe Fiorello nei panni del sindaco. Tuttavia, la messa in onda delle puntate è stata bloccata nel momento in cui si è appreso dell'inchiesta sui presunti illeciti.

Per conoscere gli sviluppi che interesseranno il sindaco Lucano sarà necessario attendere almeno il fine settimana.