Mariella De Masellis, sostituto pg della Cassazione, ha chiesto che venga confermato l'ergastolo per Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Nella sua requisitoria ha spiegato che non esiste un “ragionevole dubbio” relativamente all'innocenza del muratore di Mapello. La tredicenne di Brembate di Sopra sarebbe stata lasciata morire da sola, nello stesso campo in cui è stata ritrovata 3 mesi più tardi la sua scomparsa. Gli avvocati di Bossetti avevano preparato un ricorso contenente 23 motivi per dimostrare l'innocenza del loro assistito.

Non c'è stata alcuna violazione del contraddittorio

La pg De Masellis ha dichiarato che "non esistono altri aspetti che possono essere esplorati".

Poi ha spiegato che "in questo processo non c'è stata alcuna violazione del contraddittorio, garantito nei due gradi di giudizio, in 50 udienze".

Replicando ai 23 motivi di ricorso presentati dagli avvocati di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, ha sottolineato che "l'attività di estrazione e repertazione" è stata "assolutamente corretta"; gli "atti irripetibili e non differibili" erano stati compiuti quando il fascicolo risultava a carico di ignoti e il nome di Massimo Bossetti non era neppure ipotizzabile.Poi, la pg ha spiegato che Il dna dell'imputato è stato prelevato in maniera non coattiva attraverso un alcol test, autorizzato dallo stesso Bossetti.

Infine, ha ricordato che il metodo del DNA nucleare è consolidato ed è ampiamente utilizzato dal 1985.

In proposito, facendo riferimento al colore azzurro chiaro degli occhi di Massimo Bossetti, ha aggiunto: "Possiamo parlare di un'impronta genetica, ossia un'evoluzione dell'impronta digitale, con maggior potere identificativo della persona. Tanto che la stessa banca del DNA tipizza il DNA nucleare".

Non esiste ragionevole dubbio

Per il pg della Cassazione, dunque, ritenere che durante l'inchiesta si siano utilizzati dei kit scaduti che hanno fornito "un dna artificiale", è "una congettura da fantascienza". De Masellis, in conclusione, ha chiesto la condanna all'ergastolo spiegando che "non c'è ragionevole dubbio". Secondo il pg, per poter affermare che Massimo Bossetti (arrestato nel giugno del 2014) è innocente, è necessario dire che il DNA di Ignoto 1 non è il suo, che Bossetti non è figlio di Guerinoni, che gli uomini del Ris hanno modificato quello che è immodificabile e che è stata perseguita la necessità di trovare nel muratore di Mapello, una persona che nessuno conosceva, un capro espiatorio.