Brutta avventura per un padre e una figlia di Strasburgo, città nel Nord-est della Francia. I due, dopo essersi recati a fare acquisti da Ikea sono stati accusati di aver rubato 4 coperchi per barattoli e arrestati per furto. In realtà, come ha spiegato in un lungo post su Twitter la protagonista di questa storia ai limiti dell'assurdo, la 21enne Émilie Guzzo, hanno semplicemente sbagliato a scannerizzare alcuni prodotti. Il post, è diventato subito virale ed è stato anche riportato da diversi quotidiani.

Giornata all'Ikea

Émilie, ha iniziato il suo lungo post con un "Bene, ora vi voglio raccontare come sono finita in custodia cautelare per via dei tupperware in vendita da Ikea":

La giovane ha spiegato che qualche giorno prima, in compagnia del padre, si era recata in un grande magazzino della celebre catena Ikea: sul loro sito web aveva visto dei barattoli di vetro e li voleva acquistare.

Così, una volta arrivati in negozio, hanno preso gli ultimi 4 masti sullo scaffale. I 4 contenitori, ha precisato subito la ragazza, "erano chiusi con un coperchio".

Per velocizzare i tempi, considerando che avevano acquistato pochi articoli, padre e figlia hanno scelto di pagare alle casse automatiche. Mentre parlavano tranquilli, hanno passato i prodotti sullo scanner, e, dopo aver pagato, si sono avviati verso l'uscita.

Il malinteso

Prima di lasciare il negozio, però, i due sono stati fermati da un agente della sicurezza per una normale verifica.

Padre e figlia, certi che sia tutto apposto, lo hanno lasciano controllare, ma ad un certo punto si sono resi conto che qualcosa non andava.

Émilie - come ha ammesso nel suo lungo post - si è accorta solo davanti alla guardia che i coperchi erano anche loro prezzati e che, per una disattenzione, non li avevano pagati. Subito, la giovane si è scusata spiegando che li aveva presi dallo scaffale "così come erano" e che, comunque, erano disposti a saldare immediatamente la differenza.

L'agente, però, ha chiesto loro di seguirli al fine di informare il suo superiore di quanto successo. Padre e figlia, quindi, hanno raccontato nuovamente l'accaduto e si sono scusati ancora una volta per il malinteso. Il direttore del negozio, mal disposto nei loro confronti, non ha creduto alla versione e ha concluso con "Quindi, avete rubato".

Dopo aver notato che il padre cominciava ad innervosirsi, Émilie, è intervenuta prendendosi la colpa, ma, a questo punto, il direttore l'ha commentato "Allora, la ladra sei tu!" e ha proposto di firmare una una "deposizione di furto”.

L'arresto

Dopo che padre e figlia si sono rifiutati di firmare la deposizione di furto, il direttore del negozio ha chiamato la polizia e li ha accompagnati in un'altra sala, dove hanno atteso l'arrivo di un agente. Al suo arrivo, il poliziotto, non li ha neppure ascoltati e si è limitato a dire ad Émilie: "Ora, la portiamo via per furto organizzato". Poi, le ha intimato: "Se provi a scappare dovrà usare il taser”.

Il padre, come ha raccontato la giovane, ha tentato di spiegare quello che è accaduto, ma nessuno lo ha ascoltato: "Ci hanno solo detto che saremmo dovuti rimanere in cella per 24 ore".

Così, i due sono stati tradotti in carcere e li hanno trascorso una nottata d'inferno. Fortunatamente, al mattino, un nuovo agente, dopo averli ascoltati, li ha rilasciati.

Dopo che la giovane ha denunciato l'increscioso episodio su Twitter, sono arrivate anche le scuse (ed il ritiro della denuncia) di Ikea France: "Privilegiamo sempre il dialogo - si legge sul social - e ci rincresce sinceramente per questa situazione".