Un uomo di 63 anni, collaboratore di una scuola elementare di Qualiano, nel napoletano, avrebbe molestato ed abusato di un bambino, alunno dell'istituto. Secondo quanto denunciato dalla mamma della vittima, gli abusi sarebbero avvenuti nel bagno della scuola. Il bidello è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Giugliano.

La denuncia partita dalla madre

La madre dell'alunno di Qualiano ha raccontato ai militari dell'Arma ciò che le è stato espresso dal figlio di 8 anni. Il bambino avrebbe iniziato a manifestare preoccupanti sintomi di profondo disagio, uno stato d'animo che si ripeteva praticamente tutti i giorni ed era più evidente quando il piccolo tornava da scuola.

Così ha iniziato a raccontare alla madre ciò che gli accadeva quasi tutti i giorni all'interno della struttura scolastica, ha parlato di quell'orco che con il suo orrendo comportamento rischia adesso di rovinare la sua infanzia. I genitori del bambino si sono recati prima a scuola e, poi, dai carabinieri. Le successive indagini hanno appurato la veridicità del racconto, secondo gli investigatori, infatti, avveniva puntualmente che l'anziano bidello si intrufolasse in bagno tutte le volte che il piccolo ne varcava la soglia e, una volta sul posto, lo sottoponeva a molestie. Alla luce del materiale raccolto, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli Nord ha emesso il provvedimento di custodia cautelare nei confronti del 63enne, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Le indagini dei carabinieri

Dopo la denuncia, infatti, i militari della stazione di Qualiano diretti dal maresciallo Pasquale Bilancio e coordinati dal capitano Andrea Coratza, hanno subito avviato i dovuti accertamenti per far luce su una situazione di estrema gravità. In base alle indagini effettuate presso la scuola è stato riscontrato che il bidello, approfittando per l'appunto di quella che era la sua funzione lavorativa, accompagnava sovente i bambini in bagno e tra questi c'era anche la vittima verso cui il collaboratore scolastisco era solito riservare particolari attenzioni che, in breve tempo, sono andate oltre.

Il bambino, infatti, era sottoposto a continui palpeggiamenti nelle parti intime tutte le volte che si recava in bagno per espletare i propri, consueti bisogni fisiologici. Da qui l'intervento dei carabinieri che ha fatto scattare le manette ai polsi del bidello, ora posto in regime di detenzione domiciliare.