Sono ore di ansia per il medico pediatra di origine palermitana Giovanni Liotta. L'uomo risulta disperso a causa del violento nubifragio che si è scatenato in Sicilia negli ultimi giorni. Sabato sera l'uomo si è messo in viaggio in direzione dell'ospedale in cui aveva appena cominciato a lavorare per poter prendere servizio, nonostante le condizioni del tempo estremamente proibitive. Intanto arrivano dai social network le rimostranze e i pensieri dei colleghi di lavoro, preoccupati per la sua sorte.
Si cerca il medico Giuseppe Liotta: risulta disperso da ore
Da sabato sera si sono perse le tracce di Giuseppe Liotta, medico pediatra che durante l'ondata di maltempo che ha imperversato sulla Sicilia (così come su gran parte dell'Italia) era salito a bordo della sua auto, una Volkswagen Tiguan, per recarsi all'ospedale Bianchi di Corleone. Sfortunatamente l'uomo non è mai arrivato a destinazione, tanto che si teme che sia stato intrappolato dall'enorme quantità di acqua e fango riversatasi sulla strada. Il suo telefono cellulare risulta irraggiungibile. Poco dopo l'inizio delle ricerche, è stata trovata la sua autovettura vuota, "arenata" a 700 metri d'altezza sulle gole della zona chiamata Molino Drago.
I vigili del fuoco fino a pochissime ore fa avevano verificato soltanto la zone circostanti l'auto: visto l'esito infruttuoso delle ricerche, oggi i soccorritori prenderanno in considerazione anche le gole sottostanti.
L'ansia dei colleghi del pediatra
Nel frattempo, i colleghi del medico disperso Giuseppe Liotta hanno espresso la propria collera e la propria angoscia sui social, puntualizzando il fatto che poteva esserci chiunque di loro in questa triste situazione.
In particolare, così come riporta il Giornale, di Sicilia, il collega Giuseppe lamenta le condizioni a cui i medici sono sottoposti ogni giorno, fra turni notturni massacranti e stipendi che spesso non sono all'altezza del grande lavoro che svolgono. Tania sul noto social network Facebook decanta il sacrificio dei medici che affrontano ogni genere di imprevisti (maltempo in primis) per poter dare al territorio di Corleone una assistenza adeguata sul settore sanitario.
"Nessun collega si è tirato indietro quella notte" racconta la donna. Si continua a cercare il pediatra, sperando che questa vicenda abbia un buon esito. Ma se da una parte la speranza è ancora accesa, dall'altra si teme seriamente per la sua vita.