Quella che si è consumata a Milano è un vero e proprio orrore che ha come vittima, ancora una volta, una donna e la sua bambina di appena un anno. Entrambe, infatti, subivano delle violenze da parte di un uomo di trenta anni (H. A. A. le sue iniziali). Secondo quanto riferisce il noto quotidiano Il Giornale, infatti, non solo l'uomo violentava, minacciava e picchiava di continuo la moglie, ma se la prendeva anche con la loro piccola bambina, 'colpevole' di essere nata femmina. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo la riempiva di schiaffi perché di sesso femminile e non maschile, come invece lui avrebbe voluto.
Violenza su moglie e figlia di un anno a Milano: condannato
Un insieme di violenze indicibili nei confronti della bambina, che sono state portate avanti per diverso tempo. Le violenze sono terminate soltanto quando l'immigrato è finito in manette e, a seguito del fermo, il il gup di Milano, Guido Salvini, ha preso la decisione di condannare il trentenne africano a tre anni e otto mesi di reclusione col rito abbreviato. La coppia era sposata da diverso tempo e si erano uniti in matrimonio quando lei aveva appena quindici anni, in Afghanistan. Lei e sua figlia, però, secondo quanto dichiarato dalla giustizia, in tutti questi anni sono state vittime di atti di violenza fisica e psicologica, portandole in uno stato di grande sofferenza.
Violenza sessuale e sequestro di persona ai danni della moglie, sarà espulso dall'Italia
In particolare, nel mese di marzo 2018, ci sarebbero state alcune violenze: l'uomo si accaniva sulla bambina, appena nata, picchiandola e dopodiché minacciava sua moglie, dicendo frasi del tipo: 'Se avvisi la polizia io ti ammazzo. Ti butto dal balcone'.
A volte le ordinava anche di non alzare lo sguardo da terra, picchiandola con calci e pugni e con il cavo del telefono e con una cinghia. Oltre che per i maltrattamenti, il trentenne afgano è stato condannato anche per sequestro di persona e violenza sessuale, in quanto privava sua moglie della libertà personale, chiudendola in casa e violentandola per ben tre volte.
Come se non bastasse la gravità di tutto questo, al condannato è stato contestato anche il fatto di aver colpito la donna con un coltello ad una gamba, usando come giustificazione il fatto che gli andava di farlo. Oltre alla condanna, quindi, l'uomo dovrà risarcire la donna e dopodiché verrà espulso dal Paese.