Non è stato ancora risolto il mistero della tragica morte a New York di due sorelle saudite, Tala e Rotana Falea, rispettivamente di 16 e 22 anni. I corpi delle giovani sono stati avvistati da un passante lo scorso 24 ottobre sulla riva del fiume Hudson, nella zona del Riverside Park. La polizia, subito intervenuta, ha ritrovato le donne ormai prive di vita, legate tra loro con del nastro adesivo ai polsi e alle gambe. Inizialmente si pensava che le ragazze si fossero suicidate, lanciandosi insieme dal Washington Bridge, facendo un volo di alcuni metri, ma l’assenza di traumi dovuti all’impatto con l’acqua e la circostanza che nessuna delle numerose videocamere di sorveglianza presenti sulla struttura le avesse immortalate, hanno fatto sorgere parecchi dubbi su questa versione.

Per risolvere il giallo si cerca di ricostruire la dinamica dell’accaduto

Così gli inquirenti hanno iniziato a vagliare tutte le ipotesi oltre a quella, al momento più probabile, del suicidio. Secondo quanto risulta dagli accertamenti dei medici legali, Tala e Rotana, erano vive quando sono entrate in acqua, completamente vestite; tuttavia non sono trapelate altre notizie circa l’esatta causa del loro decesso. Si è saputo anche che i cadaveri non presentavano alcun segno esterno di violenza: si cerca ora di capire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

Le forze dell’ordine hanno diffuso le immagini delle ragazze, chiedendo l’aiuto di chiunque le avesse incrociate nelle ultime ore di vita. Inoltre la polizia sta cercando di ricostruire i loro movimenti attraverso i telefonini e le carte di credito a disposizione delle due: secondo i primi riscontri, sarebbero arrivate a New York lo scorso primo settembre, dopo essere state anche a Washington e Philadelphia.

Le due sorelle erano in rotta con la famiglia

Le giovani, originarie di Gedda, erano giunte negli Stati Uniti con la famiglia – i genitori e due fratelli – nel 2015 e si erano trasferite a Fairfax in Virginia. A quanto pare erano in pessimi rapporti con i parenti, che lo scorso 24 agosto avevano denunciato alle forze dell’ordine la scomparsa di Tala, per poi fare marcia indietro, quando si era saputo che la ragazza era andata a vivere con la sorella maggiore.

All’origine dei contrasti, potrebbe esserci stata la decisione del padre di mandare la 16enne a studiare in una prestigiosa scuola in Arabia Saudita, oppure l’imminente rientro in patria dei Falea, scelta avversata dalle sorelle. È comunque certo che negli ultimi tempi c’erano stati numerosi attriti: poco prima del tragico ritrovamento la madre si era di nuovo rivolta alle forze dell’ordine, dopo aver perso i contatti con le due.

Inoltre, proprio nelle ore della scomparsa, è arrivata alla donna una telefonata del consolato saudita che annunciava la decisione di Tala e Rotana di richiedere asilo politico agli Stati Uniti. Particolari che aggiungono ulteriori punti interrogativi in questo misteriosa vicenda.