Un caso 'nuovissimo', ma al tempo stesso vecchio più di 40 anni. Per la prima volta in Olanda, un ragazzo di 19 anni è morto dopo aver sniffato un comune deodorante. La tendenza di cercare lo sballo attraverso prodotti alternativi quali il butano contenuto nelle bombolette spray, 'la droga di chi non si droga', in realtà è conosciuta e descritta in ambito medico da molti anni.
Ora però, come se non ci fossero già in abbondanza droghe 'naturali' e sintetiche presenti sul mercato a prezzi sempre più abbordabili, il pericolo maggiore è rappresentato non dalle sostanze illegali ma dai comuni prodotti per la casa.
A lanciare l'allarme sono stati i medici del British medical journal.
Sniffa deodorante e muore inalando butano
Il fatto è accaduto in Olanda. Un ragazzo poco più che maggiorenne di cui non sono state rese note le generalità, con una storia di tossicodipendenza evidentemente mai lasciata alle spalle, in mancanza di stupefacenti ha cercato lo sballo sniffando un comune deodorante spray. E l'ha fatto mettendosi un asciugamano sulla testa, isolandosi dall'ambiente, in modo da inalare tutto il contenuto della bomboletta spray.
Il giovane era stato in terapia in un centro di disintossicazione a seguito di abuso di cannabis e ketamina, aveva una storia di sintomi psicotici, prendeva farmaci antipsicotici, si trovava in crisi d'astinenza e ha cercato di sconvolgersi utilizzando una soluzione che di certo doveva avere già praticato.
L'effetto di questa esalazione è stato tragico. Inizialmente ha avuto una reazione iperattiva, poi ha avuto un collasso ed un arresto cardiaco. I medici hanno tentato di rianimarlo più volte con un defibrillatore, ma con esito negativo.
Allarme dei medici, abuso di butano e di sostanze volatili
Secondo quanto reso noto dai medici della Terapia intensiva del Maastad Hospital di Rotterdam, casi di persone che vanno in arresto cardiaco dopo aver inalato sostanze volatili, sono descritti in letteratura scientifica da 40 anni: la prima morte registrata per aver sniffato il contenuto di un deodorante spray risale al 1975.
Il pericolo è rappresentato dal butano che è appunto il gas contenuto nelle bombolette spray che si usa anche per ricaricare gli accendini. Il butano è definito la droga dei poveri, perché usato da chi non è in grado di comprarsi la cocaina ma vuole comunque 'stravolgersi'. Un fenomeno diffuso specie nei paesi poveri del mondo dove minorenni inalano di tutto, colle, solventi, popper, ma che riguarda anche paesi anglosassoni ed europei.
Pure i detenuti si 'drogano' con il butano emesso dalle bombolette dei fornelletti ammessi nelle celle. Con questo sistema a volte si lasciano morire.
La morte per inalazione da bombolette non è così infrequente perché il butano è una sostanza che attraversa facilmente la barriera emato-encefalica. Simile un po' al gas esilarante, anch'esso molto usato nei paesi anglosassoni, a differenza di quest'ultimo può uccidere all'istante provocando un arresto cardiocircolatorio. Al cervello non arriva più ossigeno, un po' di euforia e poi l'avvelenamento.
Secondo gli esperti del British medical journal, solo negli Stati Uniti ci sono 125 morti l'anno: giovani e giovanissimi che si sballano annusando non droghe illegali, ma prodotti per la casa, comprese vernici e lacche per capelli.
Tra gli effetti: danni al fegato e ai reni, perdita dell'udito, sviluppo comportamentale ritardato e danni cerebrali permanenti. I medici sperano che l'informazione unita all'educazione nelle scuole, porti a una maggiore consapevolezza da parte della popolazione giovanile sui pericoli di tali pratiche.
Questo tipo di 'sballo' rappresenta un grave problema nel Regno Unito. Secondo l'organizzazione britannica di consulenza sulle droghe, Talk to Frank, negli ultimi 10-15 anni, con 64 decessi solo nel 2016, i giovani sono stati uccisi più dall'abuso di colle e gas che dalle droghe illegali.