Venduta ad un pusher pedofilo da genitori in cambio di cocaina. La vittima, una bambina di appena quattro anni, è stata ridotta in schiavitù ed abusata dal vicino di casa. I responsabili, i genitori della bambina, sembra fossero perfettamente consapevoli di ciò che accadeva quando la piccola era in casa con il pedofilo. Sono stati arrestati tutti e tre con l'accusa di riduzione di schiavitù e abusi sessuali su minore. La piccola, insieme agli altri figli della coppia, è adesso ospitata in una struttura protetta: la terribile storia arriva da Pisa.

Venduta ad un pedofilo per dosi di cocaina, i genitori sono stati arrestati

Vendevano la loro figlia di quattro anni ad un vicino 45enne per abusare di lei in cambio di dosi di cocaina. E' la drammatica e orribile storia che proviene da Pisa, in cui gli antagonisti, forse inizialmente inconsapevoli, sono i due giovani genitori della bambina (di 36 e 26 anni) e il loro pusher e vicino di casa di 45 anni. La Procura di Firenze ha mosso delle accuse a carico dei genitori che riguardano la riduzione in schiavitù della bambina, perché sembra che, oltre a non denunciare gli abusi, tenessero la piccola in uno stato di soggezione, molto probabilmente per non farla ribellare o parlare delle violenze del vicino a qualcuno di esterno alla cerchia che si era creata.

Sulla testa del pedofilo 45enne pende invece l'accusa pesante di atti sessuali ai danni di minori.

La vicenda della piccola abusata in cambio di droga

La ricostruzione del pubblico ministero Eligio Paolini racconta di questa famiglia con quattro figli, di cui uno nato da una precedente storia di lei, i cui genitori avrebbero venduto una di loro di appena 4 anni al vicino pusher in cambio di dosi di droga.

Una situazione insomma ben delineata in cui i due genitori e il pusher erano complici degli atroci eventi descritti: i genitori sapevano che cosa accadeva e sono colpevolmente venuti meno al loro dovere di vigilanza. Eppure emerge anche una ricostruzione diversa, nella quale almeno inizialmente sarebbe stata la madre ad accorgersi che qualcosa nel rapporto con il vicino non andava bene: nell'ottobre del 2016 infatti, la donna sarebbe stata invitata in casa dal vicino con la scusa di dare dei vestiti alla bambina, circostanza nella quale la stessa rimase da sola col vicino.

Al rientro a casa, la donna si sarebbe accorta che le mutandine della piccola erano però infilate al contrario; seconda questa versione i due genitori sarebbero delle vittime e non dei carnefici (fermo restando che avrebbero comunque dovuto denunciare tutto al minimo sospetto).

La direzione in cui procedono le Autorità competenti è però tutt'altra: a testimonianza di ciò e come sottolineato in apertura, tutti e 4 i figli della coppia adesso sono sotto la custodia di una struttura protetta.