E' andato a messa con il suo cane guida, ma il sacerdote l'ha rimproverato invitandolo in futuro a lasciarlo fuori dalla chiesa. Una triste pagina natalizia è la vicenda che ha per protagonisti, da una parte il giovane non vedente Francesco Gnech e il quadrupede Pepe che gli presta i suoi occhi e gli infonde sicurezza, dall'altra don Roberto Davanzo, parroco della chiesa di Santo Stefano di Sesto San Giovanni alle porte di Milano. La vicenda è diventa pubblica scatenando l'indignazione collettiva dopo che Francesco l'ha raccontata sulla pagina Facebook 'Sesto San Giovanni Segnalazioni'.

Cane guida abbaia in chiesa, il prete lo rifiuta

Francesco non si muove mai senza avere accanto la sua preziosa 'metà', il cane guida Pepe, e così ha fatto anche la scorsa domenica, il giorno che precedeva la vigilia di Natale, per partecipare a una messa, come spesso fa. Il quattro zampe era con lui nella 'casa del Padre' di Sesto San Giovanni, forse più affollata del solito.

Nella sua denuncia via social, Francesco riferisce di essersi posizionato in prossimità della porta d'ingresso per essere pronto ad uscire nel caso in cui il cane, per il frastuono, il viavai di persone o i bambini che correvano in chiesa, potesse disturbare. Al momento della comunione, il non vedente, aiutato da una signora, si è messo in fila per ricevere l'ostia consacrata.

Pepe, trovandosi tra la folla, si è agitato e ha cominciato ad abbaiare. Ripreso e tenuto al collare, si sarebbe calmato subito.

La cosa sembrava conclusa, ma la signora ha riferito al non vedente che il parroco aveva chiesto di parlargli alla fine della messa. E così è stato. Don Roberto Davanzo lo ha rimproverato aspramente: gli avrebbe detto di lasciare il cane fuori, contestandogli la vivacità di Pepe, l'aver disturbato la funzione.

La discussione tra i due è proseguita diventando uno sgradevole diverbio. Francesco ha accusato il religioso di praticare un'accoglienza non cristiana e ha detto che sarebbe andato a messa altrove. Sostiene, infine, che nel congedarsi, il prete si sarebbe rifiutato di stringergli la mano, per farlo solo poi debolmente, sollecitato più volte, e senza concedergli neanche un augurio di buon Natale.

Cane guida rifiutato, la difesa del parroco

Intervistato da Milano Today, il parroco, che è anche direttore della Caritas, si è difeso dicendo di non avere mai impedito l'accesso ai cani in chiesa durante le messe, compreso Pepe, ma di aver contestato l'episodio specifico in cui il cane del non vedente sarebbe stato troppo ''indisciplinato''.

A Francesco, don Roberto non avrebbe mai detto di lasciare il cane fuori dalla chiesa, ma di non portarlo in mezzo alla navata per non spaventare fedeli anziani. Inoltre, avrebbe proposto al non vedente di portargli lui l'eucarestia all'ingresso della chiesa per evitargli il tragitto verso l'altare, proposta che il non vedente avrebbe rifiutato.

Gli avrebbe anche suggerito di far rimanere il cane in disparte, non fuori, ma vicino ad alcuni suoi collaboratori: un'idea che per chi abbia un cane guida non ha senso.

Don Avanzo sostiene che anche durante il colloquio il cane avrebbe continuato ad abbaiare, a dimostrazione di una condotta poco gestibile, e che il suo intento era solo di evitare disagi per tutti, ben sapendo che tra folla, cori, bambini, un cane possa stressarsi e agitarsi.