Sono trascorse 2 settimane da quando Mattia Mingarelli, agente di commercio comasco, ha fatto perdere le sue tracce. Il giovane, 30 anni, approfittando del Ponte dell'Immacolata aveva raggiunto Chiesa in Valmalenco (Sondrio), dove i genitori hanno una baita, per concedersi una piccola vacanza sulla neve. Poi, dopo una breve escursione, è sparito nel nulla. Ora, i cani molecolari hanno fiutato una pista e puntano al rifugio Ai Barchi (dove il ragazzo è stato visto per l'ultima volta in compagnia del titolare, Giorgio Del Zoppo).

La pista del rifugio

Dante, l'inseparabile amico a quattro zampe di Mattia, trascorre le sue giornate correndo dalla baita della famiglia Mingarelli al rifugio Ai Barchi. E la stessa cosa, pare, stanno facendo anche i cani molecolari impiegati nelle indagini. Come è stato mostrato anche l'altra sera dalle telecamere di Chi l'ha visto?, appena il Bloodhound (o Chien de St. Hubert) ha annusato un indumento del ragazzo ha puntato dritto al rifugio gestito da Giorgio Del Zoppo.

E, se gli inquirenti ancora non hanno tolto i sigilli al rifugio, forse significa che anche chi indaga si aspetta di trovare proprio lì delle risposte. Mattia, infatti, sembra sparito nel nulla e la sua sparizione è un vero e proprio mistero.

Il procuratore capo della Repubblica di Sondrio, Claudio Gittardi, di fronte ai giornalisti non si è mai sbilanciato, ma a tutti è chiaro che non si tratta di un semplice caso di scomparsa. E, d'altronde, famigliari e amici di "Tia"- che nei giorni scorsi hanno lanciato accorati appelli - non hanno mai creduto all'ipotesi dell'allontanamento volontario o del gesto disperato.

Intanto, le ricerche proseguono senza sosta. Volontari e vigili del fuoco hanno ispezionato alcuni dirupi mentre, per due giorni, i sommozzatori, hanno scandagliato le acque gelide del lago Palù. In entrambi i casi, però, non si è arrivato a nulla.

Tante incongruenze

In questi giorni, gli inquirenti, hanno ascoltato più volte in qualità di persona informata dei fatti, Giorgio Del Zoppo, soprannominato il “Gufo”.

Il gestore del rifugio, l'ultimo ad aver incontrato l'agente di commercio, ha spiegato che non era amico di Mattia, ma lo conosceva di vista.

Il suo racconto, però - come ha sottolineato anche la trasmissione di Federica Sciarelli, presenta diverse incongruenze. Secondo il Gufo, venerdì 7 dicembre, il giovane di Albavilla sarebbe passato per ben due volte al rifugio Ai Barchi: dopo aver chiesto informazioni per la notte di Capodanno, verso sera, Mattia, sarebbe tornato e si sarebbe intrattenuto - nel locale ancora chiuso al pubblico - fino alle 19.30 per un aperitivo a base di crudo e vino.

Qualche ora più tardi, in piena notte, Giorgio Del Zoppo ha raccontato di essersi ritrovato in camera da letto il cane di Mattia, Dante.

Inoltre, al mattino seguente, fuori dal rifugio, ha visto una chiazza di vomito (che ha subito ripulito) e, poco più avanti, ha rinvenuto cellulare /spento e con la sim bloccata) del ragazzo.

Ascoltando le parole dell'uomo ci si domanda: "E' stato Mattia a sentirsi male?" E, se così fosse, perché non è rientrato?". Poco chiara anche la storia dello smartphone: "Se la scheda era davvero bloccata, infatti, come ha potuto ricevere un sms inviato dal padre?".