Antonio Megalizzi è morto. Il giovane giornalista italiano, che lavorava per Europhonica, era stato colpito da un proiettile alla testa, più precisamente alla nuca, durante l'attentato terroristico compiuto da un ventinovenne a Strasburgo nella serata di martedì.
Proprio la posizione del proiettile, che si era andato a conficcare alla base del cranio, vicino alla colonna vertebrale, ha reso ancora più complicata la situazione di Antonio Megalizzi. Le sue condizioni erano apparse da subito gravissime e disperate, anche se nelle ore successive alla sparatoria il giovane era stato stabilizzato e i medici italiani delle Molinette avevano dato la loro disponibilità a valutare le sue condizioni per un consulto, in un ultimo e disperato tentativo di salvargli la vita.
Anche se Antonio era stato definito "inoperabile" da parte dei medici e le speranze erano ridotte al lumicino già poche ore dopo la sparatoria.
Il ragazzo aveva solo 28 anni e la sua morte getta nella disperazione la sua famiglia e la sua giovane fidanzata, che gli sono stati accanto in questi giorni di calvario e agonia.
La disperazione e il cordoglio per una morte tragica
Una notizia, quella della morte di Megalizzi, purtroppo non inaspettata, visto che i medici di Strasburgo lo avevano dichiarato non operabile, ma non per questo meno tragica e terribile. E' arrivato immediatamente anche il cordoglio del Premier italiano Giuseppe Conte, che ha espresso tristezza e vicinanza alla famiglia e alla fidanzata del giovane.
Non si può, naturalmente, fare una classifica del dolore, ma la morte di un ragazzo che lavorava con impegno nel difficile campo della comunicazione, ferito a morte in un grave attentato terroristico, non può non colpire al cuore.
Il bilancio del terribile attentato
Antonio Megalizzi è stato colpito a morte mentre era presso il mercatino di Natale, le amiche che erano con lui riferiscono che l'attentatore ha preso la mira prima di sparare, dunque appare ovvio che avesse l'intenzione di uccidere.
L'attentatore, che aveva dei precedenti penali anche se per altri reati, è poi fuggito riuscendo a rendersi irreperibile e a resistere alle ricerche della polizia per due giorni, prima di essere ucciso nel tentativo di cattura, avvenuta presso il suo quartiere di residenza, non lontano dal luogo dell'attentato.
Il bilancio della sparatoria dunque è tragicamente salito dopo la morte del povero Antonio Megalizzi, sono infatti ormai quattro i morti e 14 i feriti di questo terribile attentato.