Chewe è un bellissimo meticcio e la sua unica colpa è quella di essere buono e forse un po’ troppo curioso. Per questo motivo – secondo quanto accertato dagli uomini della Polizia Locale di Sassari – sabato intorno all’ora di pranzo, dopo essere stato picchiato a colpi di scopa, è stato lanciato dal secondo piano di una palazzina in via Barzini, nel quartiere Luna e Sole di Sassari. E soltanto perché si era permesso di fare un giro sul balcone del vicino di casa, mentre aspettava il rientro del suo padrone. L’autore di questo efferato gesto sarebbe un allevatore di 76 anni, sassarese, che è stato indagato per maltrattamenti di animali, dopo che il proprietario di Chewe ha presentato una denuncia proprio agli uomini della Polizia Locale di Sassari.

Il povero meticcio – dopo un volo di oltre otto metri – è caduto rovinosamente sull’asfalto ed è stato anche difficile prestargli soccorso: probabilmente per il dolore e lo spavento non si voleva far toccare.

I soccorsi dei veterinari

Soltanto gli uomini della “Clinica Veterinaria” di Sassari sono riusciti a tranquillizzarlo ed ora Chewe – dopo essere stato soccorso – è ricoverato nella stessa clinica. Le sue condizioni sono gravi: ha riportato diverse lesioni alle zampe e un forte trauma addominale. Secondo i veterinari comunque non sarebbe in pericolo di vita, anche se saranno ancora da effettuare accertamenti. L’allevatore che l’avrebbe picchiato e poi lanciato dal secondo piano ora rischia una pesante condanna penale.

Secondo infatti l’articolo 544 del Codice penale “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.

Numerosi testimoni

L’allevatore, 76 anni, respinge le accuse: secondo la sua versione infatti lui si sarebbe solo difeso. Nel senso che Chewe – essendo solo a casa – sarebbe saltato sul balcone del vicino. E lui, intimorito, dopo aver subito dall'animale un morso alla mano, si sarebbe difeso colpendolo con una scopa. Poi, involontariamente, il cane sarebbe caduto dal secondo piano, effettuando un volo di oltre otto metri.

Secondo però le indagini effettuate dagli investigatori della Polizia – che hanno sentito numerosi testimoni – la scena si sarebbe svolta in maniera diversa: una signora che transitava sul marciapiede di via Barzini, proprio sotto il palazzo, avrebbe assistito in diretta alla scena e avrebbe sentito forti urla provenire dal balcone di un appartamento. La donna ha raccontato che avrebbe sentito le parole di diverse persone che dicevano ad alta voce: “Non lo buttare, non lo buttare”. Le indagini sono ancora comunque in corso e ci saranno sicuramente aggiornamenti.