La tragica scomparsa di Maren Ueland e Louisa Vesterager Jespersen, le due turiste scandinave, rispettivamente di 28 e 24 anni, barbaramente uccise nella regione dell’Alto Atlante in Marocco, ha suscitato molta impressione. Le indagini proseguono, per chiarire la dinamica dei fatti, dopo l’arresto dei quattro presunti responsabili, che in un video comparso in rete nelle ultime ore hanno apertamente rivendicato l’appartenenza all’Isis. Nel frattempo l’opinione pubblica si è interessata alla storia delle due escursioniste che avevano organizzato il viaggio di un mese nel Maghreb.

Per questo è diventata subito virale sul web la lettera aperta che Glen Martin, l’ex fidanzato di Louisa, le ha dedicato su Facebook, ritraendo in modo molto affettuoso la ragazza con cui aveva vissuto per due anni.

L’affettuosa descrizione di Louisa

Glen inizia con una metafora, paragonando la sua ex a quella candela capace da sola di accenderne tante altre, addirittura migliaia. Il giovane ammette di essere stato a lungo incerto se pubblicare le sue parole, che lo avrebbero portato a rendersi conto di come tutto ciò che è accaduto in Marocco fosse vero e non un brutto sogno.

Il ragazzo si abbandona ai ricordi, elencando con tenerezza pregi e difetti di quella che era stata la sua compagna: energica, premurosa, socievole e divertente, ma anche goffa, lenta e distratta.

E poi quella curiosità per tutto ciò che la circondava, che la portava a riuscire ad ammirare la bellezza in ogni dettaglio della natura, nei tanti viaggi vissuti insieme. Dal ritratto emerge la figura di una donna capace di vedere e trarre il meglio dalle persone nella sua vita, breve ma comunque ricca di esperienze in giro per il mondo.

L’invito all’amore e a lasciare da parte la rabbia

Il giovane racconta anche della sua separazione da Louisa, avvenuta di comune accordo, da buoni amici, quando i due avevano capito che non c’era più amore tra loro.

Si dice fortunato ad essere stato il suo ragazzo per due anni. “Ti porterò per sempre con me” le ripete, assicurandole che in futuro l’accompagnerà sulle montagne e lungo i fiumi che non ha fatto in tempo a vedere, “anche se una parte del cuore è morta quella mattina” insieme a lei.

Glen conclude invitando tutti ad esprimere amore per la ragazza, non odio verso chi l’ha uccisa, essendo quest’ultimo un sentimento “che non porta altro che rabbia”.

Infine chiede a quelli che l’hanno conosciuta di lasciare un ricordo di Louisa, per testimoniare la bella persona che era, nella consapevolezza che tutto quello che “amiamo così profondamente, alla fine diventa parte di noi”.