Strage sull’isola di Jolo, nelle Filippine, luogo già in passato minacciato e ferito da numerosi attentati. Le notizie stanno arrivando frenetiche sui media, si parla di una nuova azione terroristica ad opera del gruppo paramilitare Abu Sayyaf. Due bombe, a distanza ravvicinata, sono esplose davanti alla cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo, che già in passato era stata bersaglio di altri attentati. Purtroppo anche stavolta i morti sono tanti, le prime notizie parlano di 20 persone uccise e di 81 ferite. Il bilancio però è ancora provvisorio e destinato ad aumentare.

Due le esplosioni ravvicinate

La prima esplosione è avvenuta sulla porta della cattedrale, seguita poi da un’altra all’esterno della chiesa, quando le forze dell’ordine si erano radunate per rispondere all’attacco. La sequenza delle esplosioni porta a pensare a un piano terroristico ben organizzato che mirava ad attirare sul posto anche l’esercito per poterlo colpire. Tra le vittime delle esplosioni infatti si contano anche molti militari. I feriti più gravi sono stati trasportati nella città di Zamboanga. Subito è arrivato il comunicato ufficiale del Segretario alla Difesa Delfin Lorenzana, che ha ordinato di alzare il livello di allarme in tutto il territorio per prevenire altre azioni terroristiche, soprattutto nei luoghi di culto.

Una settimana fa il referendum

L’attentato accade una settimana dopo il referendum che ha decretato la nascita nel sud del Paese di una provincia a maggioranza musulmana e, nonostante al momento non ci siano rivendicazioni ufficiali, sembrerebbe essere quella una delle possibili cause dell'attentato. Infatti la provincia di Sulu, che include anche l’isola di Jolo dove è avvenuto l’attentato, ha votato contro la creazione della nuova regione e il governatore della provincia ha chiesto un ricorso alla Corte Suprema per fermare la legge che istituisce l'area.

Nonostante il voto contrario, però, anche la provincia di Sulu verrà inclusa in questa entità politica, in quanto la maggioranza degli elettori di tutta la regione ha espresso un voto favorevole. Il Paese, a maggioranza cattolica, ha ottenuto con questo referendum un’autonomia speciale per la provincia musulmana, nel tentativo di mettere la parola fine a un conflitto sanguinario che continua da oltre 50 anni e che ha provocato la morte di 150.000 persone.

E ora una probabile azione terroristica di matrice islamica; l’ultimo attentato risale allo scorso Capodanno nella città di Cotabato, dove un'esplosione aveva provocato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 35.