Continuano i disperati tentativi di trarre in salvo Yulen, il piccolo di 2 anni e mezzo caduto in un pozzo domenica 13 gennaio, a Totalan una piccola cittadina di Malaga, Spagna. Sono passate 48 ore da quel momento e del piccolo non si hanno più notizie.

Quella domenica pomeriggio il bambino stava giocando nella proprietà di un familiare quando, d’improvviso, è stato visto precipitare in un pozzo di 110 metri e largo solo 25 centimetri. Da quel momento sono passate 48 ore ma le operazioni di salvataggio da parte degli oltre 100 soccorritori fra vigili del fuoco, protezione civile e guardia civile non si sono fermate.

La profondità del tunnel, circa 80 metri, e il suo diametro ristretto, non ne consentono il facile attraversamento per raggiungere il punto in cui i soccorritori pensano si possa trovare il piccolo.

Le procedure di salvataggio

Sono state quindi messe in atto 3 diverse procedure di salvataggio, come spiega Marta Gamez, viceprefetto di Malaga: “Da questa mattina alle 7 si sta lavorando per scavare un foro laterale e orizzontale, della lunghezza fra 50 e 80 metri, che giunga all'altezza del pozzo dove crediamo sia Yulen. E' il metodo più sicuro”. Inoltre il viceprefetto aggiunge che ci sono tre fattori che limitano le operazioni di salvataggio: la sicurezza del bambino, la necessità di localizzarlo rapidamente e la difficile orografia del territorio.

Dalle immagini riprodotte dalla sonda robot, calata nel pozzo per valutare quali siano le reali condizioni, si evince che a circa 73 m di profondità un tappo di terra ostruisce il passaggio.

Intanto il proprietario del terreno ha spiegato alla Guardia Civile che proprio un mese fa aveva fatto tappare il pozzo con una pietra.

Secondo il suo parere, quindi, la pietra è stata rimossa. Inoltre, la Giunta dell’Andalusia, sostiene che il pozzo sarebbe stato costruito senza gli adeguati permessi in quanto, per realizzare quel tipo di pozzi, che servono per ricercare falde acquifere, sono necessari specifici permessi di cui non risulta traccia.

La situazione attuale

Le condizioni del bambino, al momento, non sono pervenute. Infatti, secondo quanto riportato da El Pais “il pianto inizialmente flebile sarebbe adesso cessato”. Questo aggrava ancora di più la disperazione dei genitori ventenni del piccolo che credono non si stia facendo abbastanza per salvarlo.

Mentre il ventre della terra custodisce prepotentemente Yulen, il dolore dei genitori si rinnova. I giovani nel 2017 avevano già perso un figlio, il loro primogenito Oliver di tre anni, a causa di un infarto mentre si trovava sulla spiaggia proprio in loro compagnia.

La vicenda, per molti versi, ricorda quella del bambino di Vermicino, Alfredino Rampi che cadde in un pozzo artesiano il 10 giugno del 1981 e fu recuperato morto ben 28 giorni dopo.

Intanto la Spagna resta col fiato sospeso sperando di riuscire a riabbracciare il piccolo Yulen.